Roma, stop alla maxi antenna vista Vaticano: nuova sberla pre-Giubileo del Tribunale al Campidoglio

Roma, stop alla nuova maxi antenna vista Vaticano: nuova sberla pre-Giubileo del Tribunale al Campidoglio. Il Tar del Lazio ha annullato l’autorizzazione concessa dal Campidoglio a Telecom e Vodafone – i due colossi della telecomunicazione cellulare – per l’installazione di una nuova e grande antenna per telefonini cellulari che sarebbe dovuta sorgere su una palazzina in via Properzio n.2, nel cuore del quartiere Prati e del centro della Capitale. Ci troviamo a due passi da piazza San Pietro e da Castel Sant’Angelo.
I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso di alcuni residenti di un vicino condominio di via Cola di Rienzo. La decisione, che porta la data di oggi 17 marzo, rappresenta una loro vittoria. Proprio questi cittadini avevano sollevato preoccupazioni per la salute e l’ambiente.

La sentenza
La sentenza costituisce una nuova sberla (ovviamente giudiziaria) nei confronti del Campidoglio di Gualtieri e dell’assessore Segnalini (Lavori Pubblici e Infrastrutture). Rifilata a palazzo Senatorio dai cittadini, per il tramite del Tribunale, appena prima dell’inizio della fase clou del Giubileo che coinvolgerà proprio il quartiere Prati e l’area vasta circostante il Vaticano.
“Tutti utilizziamo le antenne, ma ci sono delle regole”
Al Campidoglio, ovviamente, resta la facoltà di ricorrere in appello, quindi in secondo grado, contro tale sentenza di primo grado. Per il tramite di un ricorso al Consiglio di Stato, secondo ed ultimo grado della Giustizia Amministrativa. Nessuno dei cittadini ricorrenti, ovviamente, pensa di voler fermare la tecnologia: tutti utilizziamo telefonini, tablet e pc portatili. Le antenne sono indispensabili. Ma è pur vero che l’installazione delle nuove antenne deve seguire regole rigorose e precise, perché, in caso contrario, ci troveremmo di fronte ad un vero e proprio far west che nessuno vuole. Non a caso, la legge pone dei limiti all’installazione di nuove antenne, a tutela di salute e ambiente.
Campidoglio, schiaffi su schiaffi (giudiziari) a Roma centro
In ogni caso, tutto ciò premesso, questa nuova sberla giudiziaria si somma a quelle (decisamente rumorose) già rifilate sempre dal Tribunale al Campidoglio nei giorni scorsi. E che hanno riguardato i tavoli esterni di bar e ristoranti, in particolare proprio del centro di Roma, da noi segnalate con una serie di articoli. Una sberla che ha avuto luogo proprio mentre Gualtieri e la sua maggioranza approvavano in aula Giulio Cesare il nuovo regolamento per i tavoli esterni dei locali, molto più restrittivo del precedente. Un’altra sberla ha riguardato anche il bando, sempre del Comune di Roma, per le 31 concessioni di Ostia, sospeso dal Tribunale. Ma anche il cantiere del nuovo museo della Shoah, sospeso anch’esso dal Tribunale.
Stop all’antenna tra Prati, Vaticano e Castel Sant’Angelo
Tornando all’ultimo ceffone giudiziario, la vicenda ha avuto inizio nel novembre 2023, quando Vodafone Italia e Telecom Italia hanno presentato un’istanza per l’installazione di una nuova antenna su un edificio di via Properzio, dove erano già presenti altre due antenne. I residenti del condominio di via Cola di Rienzo, preoccupati per l’aumento dell’esposizione ai campi elettromagnetici, hanno impugnato gli atti amministrativi che avevano dato il via libera all’installazione.
Le motivazioni del Tar sulla nuova antenna: dove sta la trasparenza del Campidoglio?
Il Tar ha accolto il ricorso dei residenti, ritenendo fondate le loro preoccupazioni. In particolare, i giudici hanno rilevato la violazione delle norme sulla pubblicità dell’istanza, che avrebbe dovuto essere resa nota ai cittadini per consentire la partecipazione al procedimento autorizzativo. Inoltre, è stata contestata la mancata valutazione dei criteri di collocazione delle anetnne, che avrebbero dovuto privilegiare la minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.
Le conseguenze della sentenza
La sentenza del Tar rappresenta un importante precedente per la tutela della salute e dell’ambiente dai rischi connessi all’installazione ‘indiscriminata’ di antenne per la telefonia mobile a Roma. La decisione potrebbe avere ripercussioni su analoghi casi in altre zone della città, rafforzando il ruolo dei cittadini nella difesa dei propri diritti.
