Roma, studente in aula con la pistola carica: la scuola lo sospende per 30 giorni
Un episodio inquietante si è verificato lo scorso mercoledì scorso presso l’Istituto Tecnico Agrario “Emilio Sereni“, situato nella zona della Bufalotta a Roma. Un ragazzo di 18 anni è stato sospeso per trenta giorni, di cui quindici da trascorrere in aula, dopo aver portato in classe un revolver carico, un’arma potenzialmente letale. Questo grave incidente ha suscitato un’ondata di preoccupazione tra studenti e insegnanti, evidenziando la necessità di un attento monitoraggio della sicurezza nelle scuole.
Roma, studente in aula con la pistola carica
La vicenda ha avuto inizio quando il giovane ha mostrato a una compagna di classe un revolver calibro 357 Mondial 6, carico. La reazione della ragazza è stata immediata: spaventata, ha informato i docenti, avviando così un’importante catena di eventi che ha portato all’allerta delle forze dell’ordine. In risposta, il personale scolastico ha attivato le procedure di emergenza, segnalando prontamente la situazione al commissariato di Fidene.
La scuola lo sospende per 30 giorni
Gli agenti, giunti rapidamente sul posto, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione del ragazzo, a Bracciano. Qui hanno rinvenuto il revolver nella camera del giovane, il quale è stato quindi arrestato per porto abusivo di arma. Accanto a lui, il padre è stato denunciato a piede libero, avendo dichiarato di essere a conoscenza della presenza dell’arma in casa, custodita illegalmente.
Mentre le indagini proseguono, la polizia della squadra di polizia giudiziaria si sta concentrando sulla provenienza dell’arma. Durante gli interrogatori, il giovane ha fornito una versione sconcertante: ha affermato di aver trovato il revolver in un cassonetto, dichiarando di non sapere a chi appartenesse. Tuttavia, le prime verifiche hanno già smentito questa versione. Il revolver risulta infatti registrato a nome di un anziano deceduto lo scorso anno, portando a interrogativi sulla catena di passaggi che ha portato l’arma nelle mani del ragazzo.
Indagini tra Bufalotta e Fidene
Gli investigatori hanno avviato accertamenti approfonditi sulla residenza dell’anziano, situata in una casa popolare di Fidene, per ricostruire il percorso che ha condotto all’illecito possesso dell’arma. Ulteriori indagini sono in corso sui bossoli di due proiettili sparati, sequestrati e inviati agli agenti della Scientifica per analisi dettagliate.
Questo incidente solleva interrogativi urgenti sulla sicurezza all’interno delle istituzioni scolastiche e sulla necessità di misure preventive più efficaci per garantire la protezione di studenti e personale. In un contesto in cui la violenza armata sembra affacciarsi sempre più spesso nelle scuole, è fondamentale che le autorità e le famiglie collaborino per affrontare queste problematiche e tutelare le nuove generazioni.