Roma, “Suo figlio ha commesso una rapina, servono soldi per liberarlo”: esce dal carcere e truffa un’anziana, arrestato di nuovo

Anziana truffata

Era uscito dal carcere tre settimane fa, ma la pena non era probabilmente bastata perché una volta fuori ha ricominciato a truffare gli anziani. E a farlo sempre con la stessa tecnica, ormai ben collaudata: si è finto carabiniere, ha simulato la voce del figlio disperato che chiedeva aiuto e ha raggirato un’anziana. Pensava di farla franca, ma stavolta mentre fuggiva – dopo aver messo a segno il colpo – si è trovato faccia a faccia con i poliziotti del Commissariato Colombo, che lo hanno accerchiato e arrestato. E così lui, un 40enne napoletano, è stato arrestato di nuovo.

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Come ha raggirato l’anziana

Tutto è iniziato da una chiamata al telefono fisso dell’anziana da parte di un sedicente maresciallo, che ha raccontato alla donna che suo figlio era stato arrestato per aver commesso una rapina a bordo della propria auto. Per liberarlo bisognava pagare una somma a titolo di oblazione. La vittima, inizialmente diffidente e titubante, si è fatta poi convincere quando ha sentito un pianto disperato dall’altra parte della cornetta.

“Ma è mio figlio Mauro?“. Al truffatore è bastato quel nome per capire come portare a termine il raggiro. La donna, pensando che suo figlio stesse piangendo, ha chiesto cosa potesse fare per salvarlo. Lei non aveva denaro contante in casa, non sapeva come fare. Il sedicente carabiniere, allora, le ha chiesto di raccogliere tutto l’oro che custodiva, senza mai abbandonare il telefono. La donna è riuscita a mettere insieme circa 200 grammi di oro giallo e pensava che così potesse davvero aiutare suo figlio in difficoltà. E liberarlo.

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Il ‘ruolo’ del complice

In quel momento è entrato in gioco il complice, un uomo di corporatura robusta che, come le aveva anticipato pochi minuti prima il sedicente maresciallo, si è presentato alla porta della donna con un telefono in mano in vivavoce. Dall’altra parte della cornetta il presunto “collega” e le sirene della Polizia. A quel punto la vittima, che pensava di poter riabbracciare finalmente il figlio Mauro, gli ha consegnato con le mani ancora tremolanti una busta, con tutto ciò che era riuscita a recuperare. Solo dopo, quando la porta si è chiusa, ha capito tutto: Mauro, suo figlio, non era in pericolo.

L’anziana ha iniziato a urlare e quella disperazione, di chi aveva capito di essere stata truffata, ha richiamato l’attenzione dei poliziotti del Commissariato Colombo, che dal cortile della struttura di polizia, dove affacciava la finestra della cucina della vittima, hanno capito che era successo qualcosa di strano. Gli agenti sono immediatamente intervenuti e hanno bloccato l’uomo, un 40enne napoletano. Lui aveva ancora in tasca il “bottino” di gioielli che era riuscito a farsi consegnare dalla vittima per “scagionare” il figlio “rapinatore”.

L’arresto…di nuovo

L’uomo, uscito dal carcere tre settimane fa per aver truffato un’altra persona, è finito di nuovo in cella. L’Autorità Giudiziaria, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha convalidato l’operato della Polizia di Stato. E così il truffatore è stato arrestato ancora una volta. Lui che con la tecnica del finto carabiniere ha truffato e derubato un’anziana, che pensava solo di dover aiutare e ‘salvare’ suo figlio.