Roma, sversano i rifiuti nel Tevere: incastrati grazie a un video sui social

Roma, sversano rifiuti nel Tevere

Un camion fermo di notte sulle sponde del Tevere, rifiuti speciali scaricati nell’acqua e una telecamera che immortala tutto. È bastato un video amatoriale, pubblicato sulla pagina social “Welcome to favelas“, per far scattare le indagini che hanno portato a denunciare tre persone per lo smaltimento abusivo di rifiuti nel cuore di Roma.

Le immagini, girate da un cittadino all’altezza di Lungotevere in Augusta, mostravano chiaramente un autocarro abbandonare materiale edile direttamente nel fiume. Un gesto criminale che non è passato inosservato alla Polizia Locale di Roma Capitale, che ha coinvolto l’Unità SPE (Sicurezza Pubblica ed Emergenziale) e il NAD (Nucleo Ambiente Decoro) per risalire ai colpevoli.

Dal video che mostra lo sversamento dei rifiuti nel Tevere alla denuncia

Dopo un’attenta analisi del filmato, gli agenti sono riusciti a identificare sia gli autori materiali dello smaltimento, due uomini italiani di 47 e 57 anni, sia la ditta committente, diretta da un imprenditore 80enne. Quest’ultimo aveva organizzato un vero sistema per liberarsi illegalmente dei rifiuti provenienti da lavori di escavazione sul letto del Tevere. Non solo: il cantiere stesso operava in violazione delle norme idrauliche e ambientali.

Gli operai, incaricati dal titolare della società, raccoglievano i materiali senza alcuna autorizzazione, caricandoli su autocarri poi usati per scaricare tutto direttamente nel fiume. Un comportamento ripetuto più volte, che ha portato a contestazioni pesanti per la gestione illecita e l’abbandono incontrollato di rifiuti.

Il danno ambientale e le accuse

Le indagini, che si sono concluse con tre denunce, hanno messo in luce un sistema criminale che non si limitava allo smaltimento abusivo. La società coinvolta ha violato leggi ambientali fondamentali, minando la sicurezza idraulica del Tevere e mettendo in pericolo l’ecosistema del fiume.

La Polizia Locale ha confermato che l’imprenditore 80enne, oltre a dirigere i lavori irregolari, aveva impartito indicazioni precise per disfarsi illegalmente degli scarti di lavorazione. Un episodio che dimostra come il degrado ambientale non sia solo frutto di incuria, ma anche di scelte deliberate da parte di chi preferisce infrangere la legge per profitto.