Roma, terreni e tetti pubblici ai privati per il fotovoltaico ‘solidale’. Tanta propaganda ‘green’: ecco perchè

A sinistra, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri durante la campagna elettorale del 2021, a destra un impianto fotovoltaico sui tetti di un edificio pubblico
Contenuti dell'articolo

Roma, la Capitale si appresta a cedere terreni e tetti pubblici, quindi di sua esclusiva proprietà, ai privati che vogliano installarvi sopra impianti solari fotovoltatici, ma solo se finalizzati a favorire la nascita di una Comunità EnergeticaRinnovabile e solidale”. Il Campidoglio sarà disponibile anche a permettere ai privati di utilizzare, al proprio posto, pannelli solari preesistenti, sempre di sua proprietà, e di godere, al suo posto, dell’energia elettrica che produrranno.

Roma cede terreni e tetti pubblici ai privati per il fotovoltaico ‘solidale’

Il via libera al progetto è stato concesso dalla Giunta Capitolina a fine luglio scorso, ora però si attende l’ok dei singoli Municipi, che sta arrivando alla spicciolata (il 29 agosto è stata la volta del X Municipio capitolino). Poi, infine, ancora la ratifica ulteriore e definitiva dell’aula Giulio Cesare.

Solo ‘propaganda politica’ o… la ‘ciccia’ c’è?

A ben vedere questo progetto ha, per almeno quattro buoni motivi, il sapore della propagandaGreen’. Primo: il progetto capitolino che si prefigge lo scopo di favorire la nascita di nuove Comunità Energetiche Solidali non prevede sconti extra per l’acquisto dei pannelli ad uso solidale, magari con accordi del Campidoglio (o dei singoli Municipi) con le case produttrici: il salasso resta invariato.

Secondo: il progetto per agevolare la nascita di nuove Comunità Energetiche non prevede nemmeno la possibilità di accedere a mutui/prestiti a tassi agevolati da parte delle banche. Terzo: il progetto non prevede l’ombra di agevolazioni da parte delle società elettriche private, per ottenere un tornaconto economico, ossia più centesimi per kw prodotto dal fotovoltaico solidale, in pratica un ritorno maggiore per i privati ‘solidali’ rispetto a quello irrisorio concesso oggi dal GSE.

Quarto: il progetto non prevede super sconti per l’acquisto degli accumulatori, un onere economico ulteriore rispetto ai pannelli stessi: eppure gli accumulatori sono in grado di fare la differenza, nell’uso del fotovoltaico, sempre di più, come dimostrano le statistiche del settore. Accumulo energia e la uso quando mi serve: ad esempio di notte per il climatizzatore, ormai indispensabile, a Roma, per 4 mesi all’anno. Niente di tutto questo è previsto nel progetto di Gualtieri e soci.

Serviva la delibera di Gualtieri (e dei singoli Municipi)?

L’unico vantaggio previsto dal Campidoglio, da quanto ci risulta, è quindi – lo ripetiamo – quello di poter usare terreni o tetti pubblici per installarvi sopra i nuovi impianti. Ulteriore riflessione: ma per compiere questo passo che riteniamo di poca utilità pubblica serviva, per davvero, una delibera della Giunta Gualtieri?

La domanda sorge spontanea visto che già a fine 2023, nel I e centralissimo Municipio di Roma Capitale guidato dalla dem Lorenza Bonaccorsi, comunità di questo tipo sono nate senza il bisogno del via libera del Campidoglio. Stessa cosa a febbraio, nell’VIII Municipio guidato da Amedeo Ciaccieri.

Evviva i pannelli fotovoltaici sui tetti pubblici e privati

Ben vengano, quindi, i pannelli solari sulle sedi istituzionali pubbliche, sulle scuole, università, impianti sportivi, ospedali, etc. Ben vengano anche i pannelli sui tetti e terreni privati. Ma, insomma, non prendeteci in giro con la propagandagreen’ utile solo a mietere consensi.

Premesso tutto questo, un ultima considerazione: ma ve lo immaginate il classico super condominio romano di periferia a gestire l’impianto fotovoltaico solidale, installato sul tetto della sede del Municipio X, della scuola del V Municipio , della palestra scolastica del VI Municipio o dell’ospedale del VII Municipio?