Roma, torna la banda che terrorizza i negozianti a Monte Mario: furto con spaccata al supermercato Tigre

furto supermercato Tigre Monte Mario

Sono tornati in azione. La banda che colpisce i negozi a Roma nord e in particolare a Monte Mario, questa notte ha messo a segno un altro furto, stavolta tralasciando tabacchi, gioiellerie e piccoli panifici. I malviventi, infatti, si sono diretti al supermercato Tigre Amico, in via Augusto Conti.

Strade bloccate per impedire l’intervento delle forze dell’ordine

Così come successo lo scorso 25 febbraio, i ladri hanno agito da veri professionisti, mettendo in atto un’operazione studiata a tavolino. Hanno infatti, come accaduto durante la rapina alla gioielleria Carpentieri di via Vincenzo Troya, bloccato la strada. E stavolta non solo via Augusto Conti, dove c’è l’entrata principale del supermercato, ma anche via Venerini, dove il negozio affaccia nella parte retrostante, per essere sicuri di non avere alcun intralcio durante la fuga.

Ladri fuggiti con la cassa

I malviventi hanno usato un’auto come ariete: hanno spaccato una delle vetrine e sono riusciti a entrare. Una volta dentro, hanno arraffato la cassa e sono fuggiti, facendo perdere le loro tracce. All’arrivo degli agenti della polizia del Commissariato Primavalle, sul posto c’erano solo i blocchi lasciati dai banditi per impedire ai poliziotti di passare. Dei ladri e del bottino, che ammonta ai circa 10 mila euro contenuti nella cassa, neanche l’ombra.

I poliziotti hanno avviato le indagini: saranno utili le immagini delle videocamere di sorveglianza della zona. Bisognerà capire se, effettivamente, si tratta della stessa banda che ormai da tempo colpisce i negozianti della zona. Nelle ultime settimane sono stati oggetto di furti e rapine diversi esercizi commerciali e i negozianti richiedono più controlli. “Non ne possiamo più – dichiarano – sappiamo che le forze dell’ordine non riescono a controllare tutto il territorio, sono troppo pochi rispetto a quanto ci sarebbe da fare: la loro competenza è da Primavalle a Bracciano, è impensabile, con le poche risorse che hanno. E intanto i malviventi proliferano…”