Roma, ubriaco violenta la compagna, la picchia e la sequestra in casa per mesi: salvata dalla finestra

Violenza

E’ tornato a casa ubriaco, poi ha raggiunto la compagna in camera da letto. E ha abusato di lei. Poi, dopo quelle violenze, come se non bastasse, le ha chiesto dei soldi. Lei si è rifiutata, lui ha iniziato a inveire sempre di più. Così dalle parole è passato ai fatti. Ancora una volta.

Le ha sferrato un pugno al volto, l’ha spintonata, poi le ha portato via la carta di credito. E l’ha lasciata lì, a casa: l’ha ‘rinchiusa’ nell’abitazione, portando via tutte le chiavi. Una giornata da incubo quella vissuta da una donna, che stanca di quelle continue vessazioni e umiliazioni ha chiesto aiuto alle forze dell’ordine.

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Le violenze in casa a Ostiense

Lo scorso 14 agosto, in serata, i poliziotti, su disposizione della Sala Operativa, sono intervenuti nell‘appartamento dove la donna viveva con l’uomo, in zona Ostiense. Una volta sul posto, hanno trovato l’abitazione e hanno scoperto che l’uomo aveva rinchiuso in casa, chiudendo la porta d’ingresso dall’esterno, la sua compagna. Così, gli agenti con l’aiuto di una squadra dei Vigili del Fuoco, hanno messo in salvo la donna: l’hanno fatta uscire dalla finestra.

E poi lei, come un fiume in piena, ha iniziato a raccontare quello che era successo. Il compagno l’aveva molestata. E non era, purtroppo, la prima volta. In sede di denuncia, infatti, ha raccontato che l’uomo era tornato nel pomeriggio con diverse bottiglie di alcolici: le aveva bevute tutte, poi l’aveva raggiunta in camera e l’aveva violentata. Le aveva chiesto del denaro e al suo rifiuto l’aveva picchiata, spintonata e le aveva rubato la carta di credito. Tutto questo prima di andare via e di lasciarla lì, chiusa in casa. Con quelle violenze che andavano avanti da tempo, erano iniziate nel mese di dicembre dello scorso anno.

L’arresto del compagno violento

La donna il 14 agosto scorso è stata immediatamente soccorsa dal personale sanitario del 118 e trasportata in ospedale, al Sant’Eugenio, dove i medici hanno confermato gli abusi sessuali. I poliziotti del VIII Distretto di Tor Carbone invece, si sono messi alla ricerca del compagno violento e grazie alle informazioni acquisite dalla vittima e a un’accurata attività investigativa, lo hanno rintracciato nella giornata di ferragosto. L’uomo, un 35enne di origine moldave, si trovava in via Monte Bianco, nei pressi della fermata autobus ‘Nomentana’: qui è stato trovato con la carta di credito della compagna e con il mazzo di chiavi dell’appartamento.

Il 35enne, quindi, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto che, su richiesta della locale Procura della Repubblica, è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria. Per lui si sono aperte le porte del carcere di Regina Coeli, lontano dalla compagna. Da quella donna che avrebbe dovuto amare e che, invece, ha continuamente umiliato, picchiato. Fino ad arrivare al sequestro. Ora lui dovrà rispondere del reato di violenza sessuale, sequestro di persona, rapina e lesioni personali.