Roma, ultimo giorno per votare il Parco degli Acquedotti come Luogo del Cuore

C’è tempo solo fino a stasera per sostenere uno dei luoghi più iconici e dimenticati della Capitale. Il Parco degli Acquedotti, nel cuore del Municipio VII, è tra i candidati del censimento FAI 2024. Il motivo? Salvare l’area del laghetto alimentato dall’antico Acquedotto Felice, oggi in forte sofferenza. Un’oasi verde straordinaria, che rischia di scomparire per sempre.
Siamo nel quadrante sud-est di Roma, tra l’Appio Claudio, via delle Capannelle e la linea ferroviaria Roma-Cassino-Napoli. Un’area vasta circa 240 ettari, parte integrante del Parco Regionale dell’Appia Antica, considerata uno dei polmoni verdi della città. Ma è anche molto di più: un crocevia idrico unico al mondo, dove si incontrano i resti monumentali di sei acquedotti romani – tra cui Marcia, Claudio e Anio Novus – e il Felice, costruito in epoca rinascimentale da papa Sisto V.

Addio tartarughe e acquedotti? Vota per salvare il Parco
Proprio l’acquedotto Felice, tuttora attivo, alimenta un piccolo lago nascosto tra la vegetazione. Qui vivono tartarughe, pesci e una flora acquatica rara. Ma l’intero sistema è crollato dopo una lunga interruzione dell’adduzione dell’acqua, che ha messo in crisi l’ecosistema. Solo di recente, l’intervento di Acea ha ripristinato il flusso, ma il danno è fatto: il livello del laghetto è sceso, la fauna si è ridotta, la vegetazione è inaridita.
Ecco perché serve il voto dei cittadini, al seguente link: https://fondoambiente.it/luoghi/parco-degli-acquedotti-roma. Il progetto del FAI punta al recupero completo del sistema idrico, dalla presa d’acqua fino al torrente che segue l’antico corso della marrana dell’acqua Mariana. Un’opera necessaria per evitare che tutto questo venga dimenticato e che un’intera area, tra le più preziose della Capitale, venga abbandonata al degrado.
Il Parco degli Acquedotti non è solo storia romana. È un patrimonio ambientale da difendere adesso, con un gesto semplice: un click. Il tempo è scaduto. Il momento di agire è oggi.