Roma, un sorpasso scatena l’inferno: donna inseguita con la figlia in auto
Guidare a Roma può trasformarsi in un incubo: basta un sorpasso o una clacsonata per scatenare l’ira di chi, alla guida, si sente in diritto di trasformare un banale avvertimento in un’aggressione. L’ultimo episodio si è consumato a Monte Mario, dove una donna con la figlia piccola ha vissuto momenti di terrore: superato un automobilista distratto dal cellulare, si è vista inseguire per oltre cinque minuti.
Tutto inizia in pochi istanti: un uomo, alla guida di una Citroen C3 bianca davanti a lei, procede a bassa velocità, distratto dallo schermo del cellulare. Lei decide, nel pieno rispetto del codice della strada, di sorpassarlo. Ma ciò che dovrebbe essere un semplice sorpasso scatena un’esplosione di rabbia nell’uomo. Offeso – chissà per quale assurdo motivo – inizia un inseguimento aggressivo, cercando ripetutamente di tamponare l’auto della donna.
Sorpasso a Roma, la testimonianza diretta della vittima: “Ho avuto davvero paura”
La donna racconta: “Questo individuo mi ha inseguita per cinque minuti solo perché l’avevo sorpassato, visto che guidava guardando tranquillamente il cellulare. Al semaforo mi ha insultata pesantemente, e sembrava completamente fuori di sé, forse sotto l’effetto di droghe”. La situazione si fa ancor più angosciante quando si ritrova bloccata al semaforo di via dell’Acquedotto del Peschiera: “Ho avuto seriamente paura che scendesse dall’auto per aggredirmi; con me avevo la mia bambina. È possibile che una donna debba aver paura di guidare di sera a causa di persone del genere?”.
Altra voce, stesso terrore: l’esperienza di un’altra donna vittima di minacce
Una situazione analoga viene riportata da un’altra vittima di un episodio simile in zona Pineta Sacchetti. Racconta di aver suonato il clacson per segnalare al guidatore davanti che aveva le quattro frecce accese. “All’improvviso inchioda, scende dall’auto e mi si avvicina con l’intenzione di colpirmi. Sono riuscita a chiudermi nell’auto, ma lui cercava di infilare il braccio dal finestrino, mentre io, paralizzata dalla paura, non riuscivo nemmeno a chiuderlo del tutto”. Anche in questo caso, nessuno tra le altre auto ferme in fila ha preso posizione per aiutarla. “Sì, c’è da aver paura“, conclude, rivolgendo un pensiero alla prima donna e alla sua bambina.
Donne e paura in strada: quando un sorpasso può far paura
Le donne di Roma, spesso sole al volante, si trovano sempre più spesso a temere per la propria sicurezza. Le testimonianze riportano episodi in cui rabbia e violenza al volante diventano motivo di ansia costante per chi non può far altro che sperare di non trovarsi mai nel mirino di automobilisti aggressivi. Nessuno dovrebbe avere paura di guidare, eppure la realtà racconta il contrario: uscire in strada sembra diventato un rischio, dove l’incubo di essere seguite e aggredite diventa ogni giorno più reale.