Roma, vandalizzato il murales dedicato a Paola Egonu: la pelle verniciata di rosa

Il murales a Roma di Paola Egonu, prima e dopo l'atto vandalico

Roma, un gesto vile e intollerante ha macchiato la celebrazione di un trionfo sportivo della nazionale di pallavvolo femminile, medaglia d’oro alle recenti Olimpiadi di Parigi 2024. Il murales realizzato dalla street artist Laika, appena 24 ore fa, in omaggio alla campionessa di pallavolo Paola Egonu ed a tutta la Nazionale italiana, è stato deturpato nella notte, poco dopo la sua apparizione.

Roma, vandalizzato il murales dedicato a Paola Egonu

L’opera, affissa davanti alla sede del CONI, raffigurava Egonu mentre schiaccia una palla con la scritta “Stop razzismo, odio, xenofobia, ignoranza”. Un messaggio chiaro e forte, che è stato però cancellato da mani ignote. I vandali hanno coperto la pelle scura della giocatrice con della vernice rosa, in un tentativo evidente di cancellare la sua identità e di negare la sua appartenenza alla comunità italiana.

La pelle verniciata di rosa

Questo atto non è solo un attacco personale nei confronti di Paola Egonu. Ma un attacco più ampio ai valori di inclusione e multiculturalismo che la società italiana dovrebbe abbracciare. La scelta di colpire un’atleta nera, simbolo di un’Italia multietnica, è un segnale allarmante che dimostra come il razzismo sia ancora profondamente radicato in una parte della nostra società.

La street art di Laika, che spesso affronta temi sociali e politici, aveva voluto celebrare con questo poster la vittoria della Nazionale femminile di pallavolo. Sottolineando al contempo l’importanza di un’Italia aperta e multiculturale. L’artista aveva infatti dichiarato: “Questa vittoria è uno schiaffo a tutti i cosiddetti ‘patrioti’ che non accettano un’Italia multietnica”.

La bellezza dello sport, in cui il colore della pelle non conta

L’episodio della vandalizzazione del poster riaccende il dibattito sulla necessità di contrastare ogni forma di discriminazione e di promuovere un clima di rispetto e tolleranza. La bellezza dello sport, che dovrebbe unire le persone, viene così offuscata da un gesto di odio. Un gesto che ci ricorda quanto ancora ci sia da fare. Le forze dell’ordine stanno indagando sull’accaduto. Ma è fondamentale che tutta la società si unisca nel condannare questo atto vile e nel difendere i valori di uguaglianza e giustizia.