Roma, via Cassia: città etrusca scoperta per caso durante i lavori stradali
A Roma, al km 11,700 della via Cassia, scavando per una nuova stazione di benzina, è riemersa un’intera città etrusca! Tra il 2020 e il 2022, gli archeologi hanno riportato alla luce una scoperta unica: una tomba etrusca intatta, una strada lastricata romana perfettamente conservata, i resti di una villa rustica e persino un’antica stazione di posta con tanto di terme sotterranee. Questo incredibile tesoro, rimasto nascosto per secoli sotto i piedi dei romani, sarà visitabile per un giorno solo: domenica 17 novembre 2024 dalle 10 alle 13.
L’evento, completamente gratuito, porterà i visitatori lungo un percorso pedonale tra reperti unici del I secolo d.C., scoprendo così uno dei più affascinanti tesori nascosti della zona.
Un sito archeologico d’eccellenza in via Cassia
Gli scavi, che si sono svolti dal 2020 al 2022, hanno riportato alla luce un’area di un ettaro con testimonianze che vanno dal VII secolo a.C. all’epoca imperiale. Parliamo di una zona cruciale, a metà strada tra storia etrusca e cultura romana, dove sono stati trovati anche resti di un antico centro produttivo e una stazione di posta (mansio), con tanto di impianto termale alimentato da una rete di gallerie idriche sotterranee.
Archeologia a portata di cittadino
Nascosto sotto gli strati di una collina, quest’area svela una civiltà etrusca fiorente e le sue tracce nell’antica Roma imperiale. Il percorso di visita, che si snoda tra la tomba, la via basolata e le gallerie sotterranee, è il risultato di un progetto di valorizzazione nato dalla collaborazione tra pubblico e privato. I visitatori potranno inoltre scoprire i dettagli dello scavo grazie a un video illustrativo realizzato dalla Eos Arc e da Rossetti Fuel srl.
Belle Arti e Paesaggio di Roma
Info per partecipare
Indirizzo: Via Cassia km 11,700, lato destro della Cassia, presso la stazione di servizio, all’altezza di via Igino Lega
Orari: dalle 10 alle 13
Visita: libera, gratuita, senza prenotazione. Saranno presenti archeologi della Soprintendenza e della Eos Arc per spiegare il sito e rispondere alle domande.