Roma, Viadotto dei Presidenti nel degrado totale tra accampamenti ed erba alta: “Tutto abbandonato”

Viadotto dei Presidenti a Roma

Nella zona a Nord-Est di Roma insiste il Viadotto dei Presidenti, una grande arteria stradale, che collega svariati quartieri nel Terzo Municipio. Il Viadotto passa anche all’interno del famoso Parco delle Sabine. Negli ultimi anni è balzato alle cronache per incendi, accampamenti, roghi tossici, discariche abusive e completo abbandono. Le sterpaglie inoltre hanno ormai invaso la carreggiata rendendo pericoloso in alcuni punti, il transito degli utenti della strada.

Accampamenti

Nel corso degli anni, in diversi punti del Viadotto dei Presidenti a Roma, si sono formati piccoli e grandi accampamenti abusivi. Il primo, da sempre segnalato dai residenti alle Istituzioni, è quello nella parte sottostante l’arteria, nel tratto altezza uscita per Nuovo Salario. “Ci passa anche la ciclabile all’interno, pista oltretutto mai completata adeguatamente. Ci sono stati diversi roghi tossici ed incendi di rifiuti dovuti alle varie discariche che si vengono a formare”, denuncia Marina residente della zona. L’altro accampamento insiste invece nella parte sottostante al ponte di Vigne Nuove. Anche qui diverse sono le tende che si scorgono dalla strada. Poco distante, sempre sul Viadotto, altezza ‘biscotto’ vicino Largo Labia, oltre alla discarica abusiva tra la vegetazione c’è anche un altro piccolo accampamento nascosto. Anche esso è stato più volte segnalato. “Attraversano la strada di continuo e creano un pericolo per le auto, sorvolando poi su ciò che respiriamo per via dei roghi”, aggiunge sempre Marina. Perché le istituzioni non intervengono in modo concreto? Come è possibile lasciare nel degrado questa arteria? Sono molte le domande che balzano alla mente degli abitanti costretti a vivere tra roghi tossici e pericoli.

“Sterpaglie alte un metro e mezzo”

Oltre alla problematica legata agli accampamenti abusivi ed alle discariche che si vengono a formare, c’è la questione degli sfalci mancati. Quest’anno, solo a Gennaio c’è stato un intervento concreto per la messa in sicurezza dell’area, e poi? Il Viadotto è nel completo abbandono. In quasi tutti i tratti infatti la vegetazione ha ormai invaso la carreggiata rendendo anche, alcuni punti, pericolosi. I cespugli, ormai diventati alberi, di alcune specie aliene, hanno di fatto preso il sopravvento degli spartitraffico. I marciapiedi sono impercorribili, in sicurezza, in molti punti. “Se cammini qui tra topi, cinghiali e sterpaglie devi stare attento a dove metti i piedi. Faccio estrema difficoltà a camminare tra la vegetazione al fine di raggiungere, a piedi, un altro quartiere”, racconta Roberto un abitante della zona. “Gli sfalci dovrebbero essere mensili, in tutto il Viadotto così da avere una strada ed un marciapiede fruibili completamente ed in sicurezza”, aggiunge.

Incendi boschivi

Purtroppo, quasi ogni anno, diversi incendi boschivi e di sterpaglie interessano a più riprese la zona. L’ultimo in ordine cronologico due domeniche fa con un maxi incendio che ha devastato completamente una buona parte del Parco delle Sabine costringendo la Polizia Roma Capitale a chiudere una carreggiata del Viadotto. Negli anni precedenti ed in particolare nel 2021 e nel 2022, ci sono stati diversi roghi, alcuni di vaste dimensioni, che hanno comportato anche la chiusura totale del tratto con conseguenti disagi alla popolazione. “Qui basta veramente niente e prende fuoco tutto, ci sono strati di aghi di pino o foglie secche nei bordo strada che con una sigaretta potrebbero innescare un incendio di vaste proporzioni”, segnala Andrea che quotidianamente percorre l’arteria. Le istituzioni interverranno? Si riuscirà ad organizzare un cronoprogramma concreto? Perché una strada così nevraglica rimane nel degrado?

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