Roma violenta, controlli sulle armi: ritirati 20 fucili, 6 pistole e 400 munizioni
Troppi fatti di sangue a Roma. Sparatorie, gambizzazioni, omicidi. Spesso commessi con armi rubate. Per questo i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno intensificato l’attività di prevenzione e controllo sull’osservanza delle prescrizioni in materia di armi nella Capitale, così come nell’area metropolitana, in zone come Tivoli, Frascati, Velletri, Colleferro e Palestrina.
Armi “facili”
Proprio i recenti fatti di sangue avvenuti sia nella Capitale che nell’hinterland hanno messo in evidenza come sia semplice far circolare le armi. E questo ha portato alla decisione, avallata dal Prefetto di Roma Lamberto Giannini in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, di maggiori verifiche sulle condizioni con cui pistole e fucili vengono conservati e protetti.
Le armi infatti, troppo spesso vengono lasciate incustodite, diventando così preda di ladri che se ne appropriano per poi immetterle nel mercato illegale.
I controlli dei militari si sono concentrati sulle modalità di custodia e porto delle armi da sparo e del relativo munizionamento, sulla tenuta della relativa documentazione amministrativa e sul mantenimento dei requisiti soggettivi (morali, giudiziari, ecc.) richiesti per il possesso d’armi.
Controllate 1.421 armi
Gli accertamenti, che hanno riguardato 403 persone e 1.421 armi, hanno permesso di denunciare un uomo per omessa custodia di armi e diffidare 41 persone per mancata regolarizzazione della certificazione medica di idoneità psicofisica.
In totale, i Carabinieri hanno ritirato 20 fucili, 6 pistole e otre 400 munizioni, tra sequestri e ritiri amministrativi.
A seguito dei controlli, alcuni cittadini si sono messi in regola, anche acquistando idonei armadi per la custodia delle armi, altri spontaneamente hanno deciso di disfarsi delle armi e delle munizioni, regalandole ad amici che hanno titolo per la detenzione, oppure consegnandole presso le Stazioni dell’Arma dei Carabinieri competenti per territorio, per la successiva rottamazione.
Le violazioni
Tra le principali violazioni riscontrate ci sono la custodia delle armi in luoghi e con modalità non consentite, la mancata o non aggiornata certificazione medica di idoneità psicofisica, il possesso di munizionamento in più rispetto al consentito, porto d’armi scaduto, omessa denuncia del trasferimento del luogo di custodia delle armi, cessione di armi senza la prevista autorizzazione, mancanza delle armi regolarmente denunciate.