Roma, ‘Voglio toccare tua figlia, mi piace’: 26enne molesta 11enne sul bus
“Voglio toccare tua figlia, mi piace”. Sarebbe questa almeno una delle frasi che sarebbero state rivolte ad una donna (che in realtà non è la mamma della bambina), ieri mattina, a bordo dell’autobus 505 a Roma. Secondo la Procura di Roma a pronunciarle sarebbe stato un 26enne di origini senegalesi. L’uomo, poco dopo averle pronunciate, sarebbe passato anche ai fatti palpeggiando una ragazzina di 11 anni. Che viaggiava sullo stesso bus.
Roma, ‘Voglio toccare tua figlia, mi piace’
Il fatto è accaduto mentre il sul bus percorreva il tratto tra via Riccardo Billi e via Anagnina. Zona sud della Capitale. L’uomo era stato già arrestato ad agosto dai carabinieri per motivi di droga. È stato subito bloccato dagli agenti del commissariato Romanina. Questa mattina è comparso di fronte ai giudici del Tribunale di Roma. I pm gli contestano il reato di violenza sessuale aggravata. La notizia è stata riportata dal quotidiano La Repubblica.
26enne molesta 11enne sul bus
Decisive le testimonianze degli altri passeggeri. Tra cui proprio la donna che si trovava vicino alla bimba, a cui si è rivolto l’indagato e un uomo che, compresa la situazione, è intervenuto in difesa dalla bambina. Erano le dieci del mattino quando i fatti sono accaduti. L’autista del bus ha prontamente fermato la corsa e allertato le forze dell’ordine. Il 26enne sarebbe dunque sceso dall’auto in direzione di via Anagnina. Dove è stato poi rintracciato dalla polizia. Sentito in tribunale ha spiegato di lavorare come meccanico e di essere in Italia da circa 9 anni.
L’uomo ha tuttavia negato di aver toccato la ragazzina. Poi, quando gli è stato chiesto perché fosse sceso dal pullman, ha risposto di “non volere creare problemi” e dunque di essere andato a cercare un altro autobus. Il giudice non ha convalidato l’arresto, sostenendo che non vi fossero le condizioni di «flagranza» o «quasi flagranza», ma ha ritenuto sussistenti i «gravi indizi di colpevolezza» e il «pericolo di reiterazione del reato». Per questo ha disposto nei suoi confronti l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.’