“Romeno di mer..a”, bimbo di 11 anni pestato di botte dopo la partita di calcetto: aveva ‘osato’ vincere (FOTO)
Pestato da un ragazzino di tre anni più grande di lui, colmo di rabbia per la partita di calcetto appena persa. Una gara tra bambini, senza alcun significato agonistico, fatta nel parco Aldo Moro di Ciampino in modo improvvisato. E quello che doveva essere solo un gioco è finito in una violenta aggressione, con Daniel (nome di fantasia per tutelare il minore) picchiato con calci, schiaffi e pugni.
L’episodio è avvenuto due giorni fa, nel tardo pomeriggio. Daniel, 11 anni, era andato con i genitori a fare la spesa. “Poi – racconta la mamma – invece di rientrare subito a casa insieme a me e a suo fratellino di un anno e mezzo, mi ha chiesto se poteva fermarsi al parco, dove con gli amici volevano fare una partita a pallone, con squadre da 5″.
“Già altre volte mio figlio, che è un ragazzino tranquillo e socievole, aveva giocato in quel parco con altri bambini e non era mai successo niente di brutto. Ma martedì, dopo neanche un’ora che eravamo tornati a casa, è rientrato sanguinante, con escoriazioni alla tempia, al ginocchio, al braccio e al gomito e lividi alla schiena, oltre che con il cellulare rotto. Mi è preso un colpo, piangeva. L’ho fatto calmare e mi ha raccontato quello che era successo”.
La mamma ricostruisce la vicenda, così come gliel’ha raccontata il figlio. “Giocando, la palla è uscita fuori campo e un altro bambino è andata a prenderla. Nel frattempo Daniel è uscito dal prato per andare a prendere il telefono e vedere che ore fossero, perché mio figlio sapeva che al massimo alle 20 sarebbe dovuto essere a casa. Ma, appena lo ha preso, si è avvicinato un ragazzo molto più grande di lui, di circa 14 anni. Daniel me lo ha descritto bene: mamma è alto più o meno come te (io sono 1,58) capelli corti biondi, con una maglietta nera della Nike, pantaloncini neri, scarpe bianche e dei cerchietti.
Il drammatico racconto della violenza
Quel ragazzino ha fatto cadere il telefono di mio figlio, poi ha iniziato a prendere a calci Daniel, senza un vero motivo se non quello che la sua squadra stava perdendo. Gli ha dato calci sulla schiena, sulle cosce. Mio figlio, piangendo, è riuscito a raccogliere il telefono da terra per chiamarmi, ma lui, velocemente, glielo ha tolto dalle mani e lo ha sbattuto a terra, rompendolo”.
Poi ha proseguito con le botte, mentre lo insultava. “Romeno di mer..a, deficiente, ritardato” e altri epiteti. “A parte il fatto che non siamo romeni ma moldavi – specifica la mamma – il punto non è questo. Perché accanirsi così su un bambino molto più piccolo, sia di età che di stazza? Daniel non gli aveva detto nulla, me lo ha giurato. Non lo ha provocato. Ha solo ‘osato’ vincere la partita”.
La denuncia
I genitori del bambino, che riportato escoriazioni e contusioni in varie parti del corpo, oltre a uno stato di choc dovuto allo spavento, sono andati a raccontare il tutto alla polizia locale di Roma Capitale. “Abbiamo presentato lì la denuncia perché nel parco ci sono delle telecamere del Comune, quindi abbiamo pensato che fosse la cosa migliore. Mio figlio è rimasto traumatizzato, al punto da non voler più neanche scendere per gettare il sacco dei rifiuti, cosa che prima faceva”, spiega la mamma.
“Ma se non si riesce a individuare l’autore dell’aggressione mi rivolgerò al mio avvocato, magari facendo la denuncia ai carabinieri. Dobbiamo capire qual è la cosa migliore da fare, non solo per mio figlio, ma perché questi fatti non accadano più a nessun bambino”.