Rosi Bindi vergogna, hai offeso tanti milioni di italiani

Rosi Bindi
Scritto da Francesco Storace

Vorrei chiedere a Rosi Bindi se può essere sufficiente una battuta sgradita per marchiare a fuoco una persona addirittura dopo la sua scomparsa. Quali aficionados doveva eccitare con il suo attacco inusitato ad una persona che non c’è più? È questa la carità cristiana che professa?

E poi vorrei augurarle lunga vita rispetto a me perché non vorrei mai assistere verso lei all’ordalia di insulti che la sua tifoseria ha riservato a Silvio Berlusconi. Eppure la Bindi è piuttosto grandicella e dovrebbe conoscere il rispetto che si deve alle persone che ci lasciano per salire alla Casa del Padre.

La volgarità di Rosi Bindi

Da chi è stato ministro oltre che parlamentare ai vari livelli e per più legislature mai e poi mai ci si potrebbe aspettare tanta bassezza. Perché si manifesta un odio che è inaccettabile, si contravviene alla postura che dovrebbe essere tipica si chi ha servito le istituzioni.

Quel livore che Rosi Bindi ha manifestato nei riguardi di Berlusconi va oltre ogni faziosità. È il pubblico ludibrio. E Silvio non lo meritava. Perché – e nessuno potrà mai negarlo – è stato soprattutto una persona buona e generosa. Poteva capitargli di eccedere, ma il disprezzo non gli apparteneva.

Cattiverie ingiustificabili

Che vuol dire la polemica sul lutto nazionale? È capace di vedere – Rosi Bindi e quelli come lei – quanta gente si è assiepata a Piazza del Duomo? E quante persone, umili, gente comune, popoli, hanno applaudito al passaggio del carro funebre che trasportava Silvio Berlusconi all’ultimo saluto della sua gente? Non ha capito di aver offeso anche quegli italiani?

Una cattiveria ingiustificabile. Lei e quell’altro, l’incredibile rettore dell’Università per gli stranieri di Siena, Montanari. Orrore per quanto sono stati capaci di pronunciare mentre milioni di nostri connazionali, e non solo in Patria, piangevano la scomparsa di Silvio Berlusconi. Sono loro, questo tipo di “sinistri”,  a disonorare l’Italia, la sua cultura, la sua tradizione, la sua civiltà. Elly Schlein ha preferito esserci e ha fatto bene.