Ruba il cellulare a una 20enne, poi la ricatta: ‘Dammi i soldi o diffondo le tue foto sexy”

ruba un cellulare a Roma a una ragazza, poi la ricatta chiedendo soldi per non divulgare le sue foto: arrestato a Marino

“Dammi i soldi, o diffondo le immagini sexy che stanno sul cellulare”. È successo tutto in pochi minuti, ma la vicenda è da manuale. Un 25enne, senza fissa dimora e con precedenti penali, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo per una vicenda che intreccia furto, tentata estorsione e accesso abusivo a dati sensibili.

Tutto è iniziato circa una settimana fa, quando una ragazza di 20 anni si è rivolta ai Carabinieri di Santa Maria delle Mole per denunciare il furto del suo iPhone durante una festa in discoteca a Roma. Quello che sembrava un semplice furto, però, si è trasformato in un caso di ricatto digitale.

Video privati e la richiesta da 3.700 euro

Dopo qualche giorno, un’amica della vittima ha ricevuto un messaggio inquietante, inviato dal numero della ragazza derubata. Dall’altra parte, uno sconosciuto sosteneva di avere il telefono e, con esso, alcuni video privati della proprietaria in atteggiamenti intimi. La minaccia era chiara: o 3.700 euro in cambio del telefono e della non diffusione dei contenuti, oppure tutto sarebbe finito online.

Il ricattatore non ha lasciato molto tempo per decidere. L’appuntamento per la consegna del denaro era fissato entro 20 minuti, in un fast food a Marino, probabilmente per evitare l’intervento delle forze dell’ordine.

La trappola

La giovane non si è fatta prendere dal panico. Ha avvisato immediatamente i Carabinieri, che si sono precipitati sul posto organizzando un’operazione lampo. Il ricattatore, accortosi della presenza delle forze dell’ordine, ha tentato la fuga cercando di disfarsi dello smartphone. Ma i militari, grazie a un intervento tempestivo, lo hanno fermato e recuperato il telefono, restituendolo alla proprietaria.

L’arresto per tentata estorsione (e non solo)

Il 25enne è ora accusato di tentata estorsionericettazione e accesso abusivo a sistema informatico, quest’ultimo reato contestatogli per aver violato i dati personali della vittima attraverso il telefono rubato.

L’uomo al momento è detenuto nelle camere di sicurezza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Velletri, in attesa di ulteriori sviluppi. Un caso che mette in luce non solo la prontezza delle forze dell’ordine, ma anche i rischi crescenti legati alla diffusione di dati personali e contenuti privati.