Rula Jebreal sotto inchiesta per gli insulti alla Meloni. Il pm: “Ha diffamato la premier” (video)

rula jebreal

Con quel tweet del 29 settembre 2022 offese “gravemente” la reputazione e l’onore di Giorgia Meloni. Ne e’ convinta la procura di Roma che ha chiuso l’inchiesta, per diffamazione, nei confronti della giornalista Rula Jebreal.

“Durante la sua campagna elettorale – questo il tweet ‘incriminato’ – Giorgia Meloni, il nuovo premier italiano, ha promosso un video di stupro in cui si afferma che i richiedenti asilo sono criminali che vogliono sostituire i cristiani bianchi. Ironia della sorte, il padre di Meloni e’ un famigerato trafficante di droga/criminale condannato che ha scontato un periodo di tempo in una prigione”. Per il pm Antonio Giammaria, oltre al contenuto diffamatorio del tweet c’e’ anche l’attribuzione alla premier, parte offesa in questa vicenda, della falsa affermazione “i richiedenti asilo sono dei criminali che vogliono sostituire i cristiani bianchi”.

Cosa disse Rula Jebreal della Meloni

Quel post, oltre a scatenare una bufera politica, provoco’ la durissima replica della leader di FdI, che su Instagram preciso’: “Il tatto della stampa italiana che racconta dei guai di mio padre, ma omette nei suoi titoli roboanti un elemento fondamentale. Tutti sanno – affermo’ Giorgia Meloni – che mio padre ando’ via quando avevo poco piu’ di un anno. Tutti sanno che ho scelto di non vederlo piu all’eta’ di undici anni. Tutti sanno che non ho mai piu’ avuto contatti con lui fino alla sua morte. Ma poco importa, se i “buonisti” possono passare come un rullo compressore sulla vita del “mostro”. Evidentemente tra le tante cose che non valgono per me c’e’ anche il detto ‘le colpe dei padri non ricadano sui figli’. Ps: Signora Rula Jebreal, spero che potra’ spiegare al giudice quando e dove avrei fatto la dichiarazione che lei mi attribuisce”.

“Spiace che certa stampa continui ad usare gli stessi metodi della Jebreal, portando avanti un giornalismo che offende la persona diventando diffamatorio e soprattutto venendo meno al principio che regola la stampa sul diritto di cronaca e di critica”, commenta in una nota Massimo Milani, deputato di Fratelli d’Italia.