Ryder Cup 2023: un successo per chi? La Regione concede ad Astral due ‘cambiali in bianco’

Ryder Cup 2023
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Astral non finisce mai di stupire. Non solo perché è la sola società partecipata al 100% della Regione Lazio senza un Consiglio d’Amministrazione ma con un Amministratore Unico, l’ing. Antonio Mallamo, che la guida da ben 11 anni.

Ma anche perché riesce a programmare opere per una manifestazione mettendole in calendario ben oltre la fine della manifestazione stessa. 

L’evento è la Ryder Cup che si è svolta dal 29 settembre al 1º ottobre 2023 al Marco Simone Golf and Country Club di Guidonia Montecelio. Tre giorni in cui quello che viene visto come uno degli “sport per ricchi” per eccellenza avrebbe dovuto appunto portare non solo al Comune alle porte di Roma, ma anche al suo circondario – Capitale inclusa – un indotto di circa 500 milioni. Ma che, in realtà, ne ha portati circa la metà, a fronte di una spesa totale di 229 milioni, di cui 157 per la manifestazione vera e propria e 72 per il rifacimento delle strade. 

Una cifra altissima, se si pensa che in Francia, ad esempio, per la stessa competizione nel 2018 è stato previsto un budget di 70 milioni (con incasso finale di circa 250 milioni di euro), comprendente addirittura un piano di costruzione di 100 mini-campi da golf pubblici alle porte delle principali città, per avvicinare i giovani all’attività sportiva.

La Federazione: edizione da record

Per Federgolf, che mesi dopo la chiusura dell’evento ha diffuso i numeri dello studio effettuato dalla Sheffield Hallam University’s Sport Industry Research Centre, quella di Guidonia è stata “l’edizione da primato”, con un +11% di attività economica e un totale di 318.000 pernottamenti commerciali, per un valore di 34 milioni di euro per il settore ricettivo locale. 72 milioni spesi dagli spettatori per altri consumi, secondo lo studio effettuato. E il 19% dei visitatori che sono arrivati prima o rimasti qualche giorno in più dopo l’evento, mentre addirittura due terzi di coloro che hanno preso parte al terzo evento sportivo hanno espresso il desiderio di tornare in Italia nei prossimi 12 mesi.

Ma è tutto oro quel che luccica? 

In realtà, la Ryder Cup si è svolta proprio nel periodo dell’altissima stagione turistica romana. Ovvero quando nella Capitale – e di conseguenza nel suo hinterland – i turisti arrivano a frotte. Solo che l’evento – destinato a una determinata tipologia di persone – ha fatto modificare quelle che erano le caratteristiche dell’inizio della famosa ottobrata romana. A vedere di persona la Ryder Cup, infatti, sono stati prevalentemente turisti americani, inglesi e nordeuropei, ricchi o quantomeno benestanti, che hanno richiesto hotel 4 o 5 stelle, tutti rigorosamente con determinati servizi.

Abituati a viaggiare nel comfort più assoluto, pretendevano – giustamente – lo stesso trattamento ricevuto nelle altre destinazioni. E gli albergatori navigati lo hanno capito, adeguando servizi e prezzi. Tutto al rialzo. Più servizi, prezzi più alti. Anche del 30%. Eppure le strutture – quelle appetitose per i clienti che non si fermavano al prezzo – si sono riempite. Mentre le altre, pensioni, agriturismi, camere in affitto o hotel di categoria bassa, hanno avuto un calo drastico del lavoro.

Turismo… non per tutti: la spiegazione

A spiegare il fenomeno è Roberto Necci, Presidente del Centro Studi Federalberghi Roma. “La Ryder Cup si è svolta nel periodo in cui abbiamo in ricavo medio-camera più alto, ovvero l’altissima stagione. Ma abbiamo saputo della data circa 5 anni prima”. Volendo, quindi, il tempo per prepararsi ci sarebbe stato. Ma non a tutti sarebbe convenuto, per pochi giorni di evento.

La manifestazione ha messo il turbo all’alta stagione, con un incremento di circa il 25% degli incassi, già altissimi – prosegue Necci – ma va specificato che il cliente tipo, ovvero il golfista, era di target medio-alto e pertanto selettivo, indirizzato verso un’offerta di livello e disposto a pagare tariffe alte a fronte di servizi adeguati”. 

“Non si trattava – prosegue Necci – di galline dalle uova d’oro: erano disposti a pagare, ma solo in cambio di strutture e servizi di livello, senza improvvisazioni. Infatti nelle strutture organizzate i turisti sono tornati anche successivamente. È successo anche nel mio hotel”.

Vero successo?

Quindi, se si valuta l’aumento dei prezzi degli hotel (25-30%), l’aumento degli incassi (metro del successo dell’evento) non sembra così entusiasmante così come non solo Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf, ma anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca (oltre a vari ministri) hanno cercato di farlo apparire.

Ma come mai tutti così pazzi per questa Ryder Cup? Eppure, a guardare bene, i lavori fatti per l’evento non solo sono costati tanto, come appunto detto. Ma lasciano pure perplessi. Soprattutto quelli che riguardano le infrastrutture e che riguardano Astral.

Le “cambiali in bianco” della Regione

Vediamo perché. A parte le opere non collaudate o non fatte proprio, ad oggi si registrano tratti praticamente lasciati in stato di semi abbandono. Ma la cosa peggiore va ricercata facendo un passo indietro. Proprio in vista della Ryder Cup 2023 di Guidonia, la Regione Lazio ha concesso ad Astral due ‘cambiali in bianco’ davvero singolari che ci hanno lasciato a dir poco a bocca aperta. 

La prima porterebbe la firma politica dell’ex governatore PD Nicola Zingaretti. Il fratello meno-famoso di ‘Montalbano’ avrebbe a dir poco agevolato il compito di Astral e del suo Amministratore Mallamo permettendogli di realizzare varie opere stradali senza i vincoli imposti dalla V.I.A., la Valutazione di Impatto Ambientale. 

La V.I.A. è una autorizzazione che rilascia la Regione, ma solo dopo aver passato sotto la lente d’ingrandimento ogni singolo aspetto del progetto e verificato la sua compatibilità ambientale al territorio cui è destinato. La V.I.A. costituisce, da decenni, un obbligo di legge nazionale per tutti cittadini e le aziende pubblico-private italiane tranne, evidentemente, per l’Astral guidata dall’Amministratore Mallamo. Del resto, l’autorizzazione rilasciata dalla Giunta Zingaretti ad Astral a settembre 2022 (n. G-12282) parla chiaro: la Regione Lazio “Determina l’esclusione delle opere dal procedimento V.I.A.”. In sostanza, l’Astral ha avuto la facoltà di ‘ingurgitare’ soldi pubblici e progetti stradali alla velocità della luce senza dover rispettare tutti i vincoli cui sono soggetti gli altri competitor. 

Niente “V.I.A.”

Infatti, per poter procedere con i progetti, nelle determine si legge: “Ritenuto di dover procedere all’espressione del giudizio di non assoggettabilità alla procedura di V.I.A. sulla base della istruttoria tecnico-amministrativa effettuata dall’Area Valutazione di Impatto Ambientale; D E T E R M I N A Per i motivi di cui in premessa che formano parte integrante e sostanziale del presente atto, di disporre ai sensi dell’art. 19 del D.Lgs n. 152/2006, l’esclusione delle opere dal procedimento di V.I.A. (ovvero la Valutazione di impatto ambientale, ndr), secondo le risultanze di cui alla istruttoria tecnico-amministrativa, da considerarsi parte integrante della presente determinazione, condotta nel rispetto dei criteri di cui all’Allegato V del citato Decreto e delle risultanze dei diversi pareri pervenuti”.

Allargamento delle strade: ne mancano ancora 3

Ma, se possibile, la seconda ‘cambiale in bianco’ concessa ad Astral e Mallamo dall’attuale Governatore in quota Fdi sarebbe uno scandalo ancora peggiore della prima ‘made in PD’, visto che riguarda tre progetti di allargamento e miglioramento di tre strade che – a manifestazione sportiva conclusa da 11 mesi – ancora non sono nemmeno cominciati e che richiederanno, per il fine lavori, un periodo di tempo non inferiore ai 24 – forse 36 mesi.

Rocca sembrerebbe quindi proprio il ‘mandante politico’ dell’operazione Astral-Mallamo, visto che lui stesso si è auto-nominato capo del tavolo inter-istituzionale della Ryder Cup 2023 con l’autorizzazione n. T-00101 del 16 giugno 2023. Ma la politica, si sa, è un labirinto pieno di specchi. E quello che appare non sempre è quello che è in realtà. Dipende sempre dalle prospettive e dalle angolazioni.

Ovviamente non è finita qui. Per la Ryder Cup si legge nei documenti che la scadenza è il 2027: è questo il tempo entro quale dovranno essere fatti lavori. Peccato che, in quella data, turisti e golfisti saranno chissà dove.

Servizio a cura di Maria Corrao e Daniele Castri