Salario minimo, il governo metterà i soldi nella finanziaria
La buona volontà il governo ce la mette tutta sul salario minimo. Se convochi un incontro con le opposizioni a Palazzo Chigi alla vigilia di Ferragosto, non è certo per perdere tempo.
Resta difficile da capire se questa sia anche la volontà di minoranze unite solo a chiacchiere, almeno a giudicare dai commenti all’incontro di ieri con Giorgia Meloni (per la maggioranza hanno partecipato anche Salvini da remoto, Tajani, la Calderone, Mantovano e Fazzolari in presenza).
Sul salario minimo il governo vuole serietà
Per Calenda si comincia bene, la Schlein se ne esce con una specie di minaccia del tipo “ci vediamo in Parlamento”. Conte, Fratoianni e Magi sparano ad alzo zero: l’esecutivo ha gettato la palla in tribuna. E perché? Sospettano del Cnel.
Questa è da raccontare: la premier, per serietà, ha proposto di utilizzare i prossimi sessanta giorni per discutere tra governo e opposizioni con il Cnel, che è organo costituzionale. Insieme o separamente.
L’importante è arrivare alla sessione di bilancio con una proposta il più possibile condivisa. Sessione di bilancio vuol dire quattrini. Che l’opposizione ha dimenticato di individuare come copertura nella propria proposta di legge “unitaria”.
Dal governo un percorso preciso. Dalle minoranze una proposta che entra in vigore, se approvata, solo a novembre 2024. Chiacchiere a volontà, cari compagni, che il salario minimo lo conoscete solo quando lo sventola Fassino…
La previsione della Lega su quel che accadrà
La cosa più probabile che avverrà la prevede la Lega: “Il rischio è che con fissazione per legge di una quota a 9 euro, si abbassino gli stipendi all’80% dei lavoratori che oggi guadagnano di più”. Lo ha sottolineato Salvini, nel suo video collegamento.
Va bene lavorare contro contratti pirata e sfruttamento – è stato il ragionamento del leader leghista – ma col 90% dei lavoratori già coperti e tutelati da contratti nazionali, meglio concentrare gli sforzi su altro. E poi, commercianti e artigiani già in difficoltà rischierebbero di chiudere. Insomma – ha sottolineato – “come col reddito di cittadinanza si rischia di alimentare il lavoro nero. Io preferisco aprire cantieri e sbloccare opere, per creare lavoro stabile e ben pagato. Il Ponte sullo Stretto che Pd e 5Stelle avversano – ha rivendicato – creerà 100.000 posti di lavoro fra Sicilia e Calabria, altro che reddito di cittadinanza o salario imposto per legge” …