Salone, marmo e panchine sulla ferrovia e il treno rischia di esplodere

Erano stati posizionati con cura proprio sui binari della ferrovia che collega il Lazio all’Abruzzo. Un blocco di marmo e diverse panchine divelte, in prossimità del tratto dove la via ferrata si avvicina al campo nomadi di Salone. Nel cuore del Municipio VI, dove purtroppo gesti del genere non sono nuovi. Ma prima d’ora non si era mai rischiata la strage a danno di un treno e dei suoi passeggeri. Il convoglio che ha avuto la sfortuna di arrivare per primo contro il blocco messo sui binari da mani ignote è stato quello che l’altro giorno percorreva l’ultimo pezzo della tratta Prenestina Roma Termini. Il macchinista secondo quanto ha raccontato incredulo e ancora spaventato ai primi soccorritori ha dovuto azionare in fretta e furia il freno di emergenza per attutire la forza dell’impatto che nonostante tutto è stato notevole. Per fortuna nessuna carrozza è dettagliata e non si sono registrarsi feriti. Ma i tecnici hanno subito constatato che la locomotiva sarebbe facilmente potuta esplodere. E allora in teoria sarebbe potuta accedere una vera e propria strage. Gli inquirenti adesso accerteranno le precise responsabilità per individuare gli autori materiali di questo folle sabotaggio. Ma la prossimità del campo rom di Salone lascia davvero pochi dubbi.

Blitz delle Forze dell’Ordine, 27 arresti ai campi Rom per furto e riciclaggio

Dai roghi tossici al sabotaggio della ferrovia. Il campo rom di via di Salone è una bomba fuori controllo

Il campo nomadi di via di Salone purtroppo è stato spesso al centro delle cronache in queste ultime settimane. E sempre per episodi gravi e negativi. Con i cittadini che sono esasperati e oramai non ce la fanno più. Perché da questo insediamento posto ai margini del Municipio VI si alzerebbero quasi ogni notte colonne di fumo nero. Che fuoriesce dai roghi tossici accesi per bruciare spazzatura e rifiuti di ogni genere. E non è un caso se proprio da questo campo poche settimane fa le Forze dell’Ordine hanno iniziato una vasta operazione contro il riciclaggio illecito di rifiuti pericolosi. Che ha portato a decine di arresti tra Roma e alcune cittadine del sud pontino. Il rischio infatti è che la criminalità organizzata abbia identificato proprio i campi nomadi come i luoghi più sicuri dove portare rifiuti pericolosi. Perché qui si brucia e si fa sparire qualunque cosa. Un giro di soldi e di malaffare che si aggiunge a quelli classici delle auto rubate e dello spaccio di droga. In questo caso però se possibile la fattispecie è ancora più grave. Perché chi abita vicino ai campi rischia di rimanere intossicato. Con la propria famiglia e i propri figli. Intollerabile, e la commissione Ecomafie dovrà presto intervenire. Forse proprio per questa grande attenzione dell’opinione pubblica nei loro confronti, dall’insediamento di Salone avrebbero tentato il sabotaggio al treno. Mettendo marmo e altri oggetti sulla ferrovia. In pieno stile di un avvertimento mafioso. È davvero ora di dire basta, e di procedere con punizioni esemplari. E con gli sgomberi che facciano sparire una volta per sempre queste favelas indegne di una grande capitale europea. La Raggi chiami il Prefetto e il Questore, perché come sindaco ha il dovere di fare subito qualcosa. La misura ormai è colma.

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