Salvini: “25% di morti in meno con il nuovo Codice della Strada”. Ma i dati ufficiali lo smentiscono: morti aumentati

incidente mortale a Velletri - Morto Diego Pezzimenti

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“Morti in calo del 25% nei primi 15 giorni del nuovo Codice della Strada”, dichiara Salvini, ma le cifre ufficiali lo contraddicono. Il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini, durante una recente diretta social, trasmessa sia su Facebook che su Twitter ieri poco dopo mezzogiorno, ha celebrato il successo del nuovo Codice della Strada, attribuendogli una drastica riduzione delle vittime su strada. Ma secondo l’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale (Asaps), la realtà è ben diversa: i numeri diffusi sono incompleti e fuorvianti.

La rivendicazione di Salvini: “Morti dimezzati”

Il ministro ha parlato con entusiasmo di “50 vittime” in incidenti stradali nei primi 15 giorni dall’entrata in vigore del Codice, contro le “67 dello stesso periodo” nel 2023. “Fare buona politica significa salvare vite”, ha affermato, ribadendo che il nuovo provvedimento sta dando i suoi frutti.

La smentita di Asaps: “I dati sono incompleti e imprecisi”

Asaps, però, ha messo in evidenza un problema fondamentale: i numeri presentati da Salvini si basano solo sugli incidenti rilevati da Polizia Stradale e Carabinieri, che coprono appena il 34% degli incidenti totali. Il restante 66%, monitorato dalle Polizie Municipali, riguarda prevalentemente incidenti urbani, dove si verificano la maggior parte di morti e feriti.

In realtà, il report aggiornato di Asaps, sviluppato insieme all’Associazione Lorenzo Guarnieri, indica che le vittime nello stesso periodo sono state 111, più del doppio rispetto ai dati del ministro. Non solo non si registra il calo del 25%, ma le cifre sono praticamente stabili rispetto al 2023, con un leggero aumento nei decessi.

I numeri che raccontano un’altra verità

Secondo l’analisi di Asaps, dal 14 al 28 dicembre 2024 sono state registrate 111 vittime in 103 incidenti mortali, contro 110 morti in 97 incidenti dello stesso periodo del 2023. Estendendo il periodo fino al 1° gennaio 2025, si contano 134 morti in 125 incidenti, contro 131 vittime in 115 collisioni nello stesso intervallo dell’anno precedente.

Questi numeri mostrano chiaramente che, purtroppo, sulle strade italiane si continua a morire quanto prima, se non di più.

Le lacune nei dati e gli interventi necessari

Asaps sottolinea l’urgenza di una raccolta dati più completa e tempestiva, integrando anche i rilevamenti delle Polizie Municipali. L’associazione critica inoltre l’efficacia delle norme se non accompagnate da investimenti nei controlli, con più pattuglie sulle strade, ma anche educazione alla sicurezza stradale, indispensabile per cambiare le abitudini degli utenti della strada.

“La sicurezza stradale non può continuare a essere la Cenerentola delle politiche pubbliche”, commentano da Asaps, auspicando un monitoraggio a lungo termine e interventi concreti per una mobilità più sicura per tutti.