Salvini chiarisce sulle polemiche strumentali della sinistra: il piano “salva casa” non è un condono
Il piano salva casa “non è un condono, perché riguarda difformità interne”. Lo dice il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini ai microfoni di Rtl 102.5. “Voglio chiarire che queste proposte su cui stiamo lavorando le abbiamo elaborate con gli ingegneri, con gli architetti, con i notai, con gli agenti immobiliari, con i sindacati. Riguardano tutto quello che è dentro le abitazioni, ovviamente non c’è nessun premio per chi ha la villa abusiva in zona sismica o in riva al fiume“, aggiunge. “Si parla di difformità interne che spesso bloccano la vendita o l’acquisto di una casa, come una piantina difforme o una finestra posizionata male, che riguardano, secondo le stime degli ingegneri, quasi l’80% delle case degli italiani normalissimi.
Si paga ciò che si deve e si torna a vendere o acquistare
E quindi non la villa in Sardegna. Il ragionamento che abbiamo fatto è che piuttosto che abbattere, si va in comune, si paga ciò che si deve e si torna a poter vendere e acquistare, dal momento che si tratta di questioni interne che non creano problemi urbanistici o ambientali”, aggiunge il leader della Lega. “In alcuni casi è impossibile burocraticamente sanare, ad esempio per il tema della doppia conformità. Ci sono milioni di abitazioni in cui questi interventi non sono stati fatti cinque anni fa ma negli anni settanta o ottanta ed è, anche volendo, impossibile sistemare. Questi cittadini spesso hanno ereditato problemi di chi c’era prima in quella casa e sono sostanzialmente ostaggio della burocrazia e non possono uscirne.
La norma salva casa riguarda milioni di italiani
Quindi mi sembra più utile che si paghi e si torni alla normalità”, sottolinea. Sul testo “stiamo lavorando e ne dovremo parlare anche con gli alleati. Non vogliamo toccare nulla sulle norme ambientali e sui vincoli. Abbiamo fatto una riunione la settimana scorsa al ministero con cooperative, ingegneri, architetti, Confindustria e altri e stiamo costruendo la proposta con loro. Spero che entro la fine di aprile questo lavoro di ascolto diventi un testo definito su cui ragionare”, spiega Salvini. “La legge salva casa riguarda milioni di famiglie che per piccole difformità interne alle abitazioni, magari ereditate dai nonni, dai genitori o dai precedenti proprietari o inquilini, non sono pienamente proprietarie del loro appartamento, non lo possono vendere e rogitare.
E’ un’opera di giustizia e di equità
E’ un’opera di giustizia e di equità, non c’entra nulla con il Superbonus e non c’entra con le ville abusive”, ha poi affermato il leader della Lega, rispondendo a una domanda sulle accuse del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che ha parlato di “marchetta elettorale”. “Stiamo parlando – ha proseguito Salvini – di 20 centimetri di una finestra, di una cameretta per il bimbo, di un antibagno, di un soppalco, di una veranda: tutto quello che c’è all’interno delle abitazioni e che non riguarda i villoni. Se uno si è fatto la villa su una spiaggia o in zona sismica o in zona protetta, va abbattuta” ma è una legge che “riguarda piccole irregolarità che stanno bloccando milioni di appartamenti in tutta Italia, bilocali o trilocali”.