San Giovanni Addolorata: chiusi tutti i bar, attaccatevi alle macchinette
Dal primo marzo tutti i bar del complesso ospedaliero San Giovanni Addolorata e Santa Maria sono chiusi. Il personale, i visitatori e i pazienti non hanno più un punto di ristoro dove poter fare colazione, comprare una pacchetto di fazzolettini o mangiare qualcosa. Non è uno scherzo. È quanto incredibilmente sta accadendo in uno degli ospedali più importanti della Capitale.
Il motivo? Compass Spa, la ditta che gestiva i bar nei tre presidi dell’azienda, sembra per motivi legati alla mancata rinegoziazione dei canoni di affitto dopo la crisi del Covid, ha fatto fagotto e se ne è andata.
La vicenda ha dell’incredibile. Possibile che non si sia potuto trovare un accordo che evitasse di lasciare pazienti e personale senza un servizio essenziale? Nessuno sa niente. Non c’è un cartello, non c’è stata alcuna comunicazione, non è stata studiata una soluzione alternativa. Nulla, nonostante la vicenda stia andando avanti da tempo.
L’ospedale si sta desertificando. Hanno tolto l’edicola, hanno privatizzato un’ampia area di parcheggio all’Addolorata presso il Polo Oncoematologico per fare il car-pooling, un servizio di auto condivise per i dipendenti, che ovviamente nessuno utilizza perché l’ospedale non è un ministero dove gli orari di lavoro sono tutti uguali, ora hanno tolto anche i bar. Restano solo le macchinette automatiche che sono spesso guaste e scarsamente rifornite.
La cosa assurda è che, pur essendo il problema noto da tempo, nessuno si preoccupato di trovare una soluzione. La Direzione Aziendale dovrebbe adoperarsi per garantire un’alternativa rapida e adeguata perché non si possono attendere i tempi di una gara che sono decisamente lunghi.
Per ironia della sorte l’Azienda ha pubblicizzato il 16 febbraio scorso il progetto “HappyAOSGA” per il benessere organizzativo del personale e per l’umanizzazione. I cancelli dei bar chiusi non sono certo un bel biglietto da visita.