Sandro Ciotti: l’omaggio di Rai Teche all’indimenticato giornalista sportivo e musicale

Sandro Ciotti, Rai

Rai Teche ricorda Sandro Ciotti, amatissimo radiocronista e telecronista sportivo e musicale, pubblicando su RaiPlay il programma che segnò il suo debutto da conduttore televisivo: “Il Telecanzoniere” (www.raiplay.it/programmi/iltelecanzoniere). Sarà disponibile sulla piattaforma a partire da martedì 18 luglio, giorno in cui ricorre il ventesimo anniversario della sua scomparsa. Nelle sei puntate, in onda tra febbraio e marzo 1970 con la regia di Priscilla Contardi e Gianfranco Piccioli, Sandro Ciotti veste gli inediti panni di una figura a metà tra il telecronista e il disc jockey, portando i telespettatori alla scoperta dei cantanti “in campo” nel panorama della musica italiana del momento, dai più celebri ai talenti emergenti.

Tra metafore sportive e la sua inconfondibile e sagace ironia, Ciotti introduce e commenta le canzoni che vengono interpretate dal vivo sul palco, alternate alle immagini dei videoclip girati dalla produzione che riprendono gli artisti alle prese con le loro passioni extramusicali più varie. Incontriamo così Gianni Morandi mentre gioca a biliardino con gli amici, Maurizio Vandelli in una boutique di abiti da uomo, Patty Pravo a cavallo in un maneggio, Wess su una pista di go kart, solo per citare alcuni.

Sandro Ciotti tra metafore sportive e la sua inconfondibile ironia

Il programma, oltre a riproporre in una chiave nuova i successi del Cantagiro 1969 (da “Pensiero d’amore” di Mal a “Emanuel” di Caterina Caselli) fu occasione per far conoscere al pubblico tanti talenti in divenire e giovanissime leve tra cui Nada e Marcella Bella.Le introduzioni di Sandro Ciotti alle esibizioni vennero tutte girate negli studi RCA, dove il “telecanzoniere” è affiancato da Ubaldo Consoli, una delle maggiori professionalità della casa discografica. Il conduttore si inserisce nell’ambiente indossando una veste nuova anche nel senso più concreto dell’espressione: un abito bianco che riprende il camice dello stesso colore che era la divisa ufficiale dei tecnici, fonici e ingegneri dell’RCA. Se ai telespettatori del 1970 il programma diede modo di conoscere il volto che era dietro a quella voce radiofonica già così inconfondibile, a quelli di oggi dà la possibilità di scoprire e riscoprire il cronista in tutta la sua coinvolgente energia e interdisciplinarità. “Trovo sempre di più che canzoni e sport si somigliano.

Tutt’e due sono messaggeri di ottimismo. In fondo le canzoni si ispirano quasi sempre all’amore, cioè alla parte migliore di noi stessi […] Lo sport dal suo canto ci propone dei modelli umani esemplari, delle gare esaltanti, cioè proiezioni ottimistiche di noi stessi. E quindi sono due campi che ci aiutano a vivere in maniera lieve e in una chiave migliore, e che aiutano la nostra esistenza”.