Sanità Lazio, la maggioranza Rocca fa pace: “Sì ai nuovi direttori di Asl Roma 6 e Spallanzani”

Regione Lazio, la seduta di oggi 31 marzo 2025 della Commissione Sanità

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Sanità Lazio, la maggioranza Rocca fa pace: “Sì ai nuovi direttori di Asl Roma 6Giovanni Profico) e Spallanzani (Cristina Matranga)”. Dopo settimane di tensioni e incertezze, la maggioranza di centrodestra guidata dal governatore del Lazio Francesco Rocca ritrova la compattezza e il numero legale in Commissione Sanità, fa pace (almeno pubblicamente) e porta (quasi) a termine la partita delle nomine nella sanità regionale.

Una delle più importanti in ballo perché riguarda un tema centrale della vita dei cittadini, ossia la loro salute. La Commissione Sanità del Lazio, presieduta dalla consigliera regionale Alessia Savo (Fratelli d’Italia), ha espresso difatti un chiaro e rapido via libera ai nuovi direttori della ASL Roma 6 e dell’ospedale Spallanzani, due delle poltrone rimaste in bilico nel precedente voto.

Nel Lazio è quasi finita l’era dello stallo delle nomine sulla Sanità

Una decisione che segna, probabilmente, (quasi) la fine di una fase di stallo durato mesi e conferma l’autorità del governatore sulle scelte strategiche per la gestione sanitaria della Regione. Lo scorso 25 marzo, difatti, la stessa Commissione aveva già dato il via libera ai due nuovi direttori di Asl Roma 3 (Laura Figorilli) e Rieti (Mauro Maccari).

A seguire, il 26 marzo il Governatore Rocca aveva dato corso alla nomina del nuovo direttore Asl per l’ospedale Sant’Andrea. Ancora prima, l’11 febbraio, la Commissione aveva nominato ulteriori 5 direttori Asl regionali. Al momento in cui scriviamo, quindi, l’unica struttura sanitaria regionale ancora sprovvista di un direttore è il Policlinico di Tor Vergata.

Le tensioni sulla Sanità del Lazio dei giorni scorsi

È utile ricordare, certamente, che della Commissione Sanità Lazio fanno parte, oltre alla presidente,: il vicepresidente Lena (PD), il vicepresidente Tripodi (FI), e i membri: Berni (FdI), Bonafoni (PD), Crea (Lista Rocca); D’Amato (Azione), Della Casa (FI), La Penna (PD), Neri (Misto, Noi Moderati), Sabatini (FdI), Simeoni (FI), Tidei (Italia Viva), Tiero (FdI) e Valeriani (PD). Proprio questa Commissione, nei mesi e giorni scorsi, era stata attraversata da profonde tensioni politicoistituzionali.

Hanno votato a favore dei decreti, oltre alla presidente Savo: il vicepresidente della settima commissione, Orlando Tripodi (Forza Italia); Eleonora Berni, Maria Chiara Iannarelli, Michele Nicolai (tutti di Fratelli d’Italia); Giorgio Simeoni, Fabio Capolei, Marco Colarossi (tutti di Forza Italia); Mario Luciano Crea (Lista Civica Rocca); Nazzareno Neri (Gruppo Misto). Si sono astenuti: l’altro vicepresidente della commissione, Rodolfo Lena (Partito democratico) e Marietta Tidei (Italia Viva).

Il nodo Tor Vergata ancora irrisolto

Se la questione delle nomine nelle ASL e negli ospedali regionali più importanti sembra ormai risolta, resta ancora aperto un nodo cruciale: la direzione del Policlinico Tor Vergata. Il ritardo nella nomina del nuovo direttore generale si inserisce in un quadro politico complesso, con tensioni che vanno oltre la dimensione regionale.

Il Policlinico è infatti strettamente legato all’Università di Tor Vergata, il cui ex rettore, Orazio Schillaci, ricopre oggi il ruolo di ministro della Salute nel governo Meloni. Le dinamiche nazionali e locali sembrano intrecciarsi, complicando ulteriormente il processo di scelta per una delle poltrone più delicate della sanità laziale.

Un braccio di ferro politico

Dietro la mancata nomina del direttore del Policlinico Tor Vergata si celerebbe un braccio di ferro tra il governatore Rocca e il ministro Schillaci, con il peso di influenze e pressioni politiche che rallentano l’intero iter decisionale.

A complicare il quadro, la figura di Marco Mattei, ex sindaco di Albano Laziale ed ex assessore regionale nella giunta Polverini, già direttore sanitario dello stesso Policlinico. Il suo nome e le alleanze che lo sostengono aggiungono un ulteriore elemento di tensione in una partita che appare ancora lontana dalla conclusione.

Un assetto in evoluzione

Nonostante le difficoltà, la Regione Lazio ha ora un assetto sanitario più stabile, con nuovi direttori insediati in ruoli chiave per la gestione della sanità pubblica. Il via libera alla ASL Roma 6 e allo Spallanzani rafforza probabilmente la leadership di Rocca e pone fine a un periodo di incertezza. Resta da sciogliere l’ultimo nodo legato al Policlinico Tor Vergata, un tassello fondamentale per completare il mosaico della governance sanitaria regionale.