Sanità Lazio, pronto soccorso sotto stress: +10% di accessi in un anno, oltre 5 mila persone al giorno

Un classico accesso di uno dei tanti pronto soccorsi attivi n ella Regione Lazio

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Il sistema sanitario del Lazio è sotto pressione. I pronto soccorso della Regione stanno affrontando un aumento significativo degli accessi, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Ogni giorno, oltre 5.000 persone si recano nei reparti di emergenza, con picchi nei fine settimana. Il dato più allarmante riguarda proprio il weekend, quando il numero di pazienti cresce del 10,9% rispetto al 2024, a fronte di un aumento dell’8% nei giorni feriali.

Sanità Lazio, aumentano gli accessi ai pronto soccorso, sempre più sotto stress

La situazione ha origine da un problema strutturale: la carenza di medici di famiglia. Molti cittadini si trovano senza un riferimento sul territorio, a causa della difficoltà nel rimpiazzare i professionisti in pensione. Inoltre, i medici in servizio sono spesso sovraccarichi, gestendo ben oltre il massimale di 1.200 pazienti. Di conseguenza, chi non trova assistenza in ambulatorio si riversa nei pronto soccorso, che diventano l’unica risorsa disponibile.

+10% di accessi in un anno

I numeri parlano chiaro. Dal 1° gennaio al 4 febbraio 2025, gli accessi nei pronto soccorso del Lazio sono stati 160.428, con una media giornaliera di 4.718 persone. Di questi, 116.105 si sono registrati nei giorni feriali, mentre 44.323 nel fine settimana.

L’assenza di un filtro rappresentato dai medici di medicina generale rende caotico il sistema sanitario regionale. Molti pazienti accedono al pronto soccorso per problemi non urgenti: il 42% dei casi è classificato con codice verde o bianco, spesso senza la necessità di una visita specialistica. Una migliore organizzazione della medicina di base potrebbe ridurre il numero di accessi, alleggerendo il carico sugli ospedali e migliorando la gestione delle reali emergenze.

Oltre 5mila accessi al giorno

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, punta su una riforma radicale per affrontare la crisi. L’obiettivo è trasformare i medici di famiglia in dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale, ponendo fine al sistema attuale di liberi professionisti convenzionati. Il Lazio guida questa iniziativa insieme a Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna, con un percorso legislativo complesso che richiederà mesi per concretizzarsi.

Nel Lazio lo stato della Sanità resta critico

Nel frattempo, la realtà quotidiana nei pronto soccorso rimane critica. Il sovraffollamento non solo rallenta l’assistenza ai casi gravi, ma rende più difficile la gestione del personale sanitario, già sotto pressione. Se la riforma andrà in porto, si potrà finalmente contare su un sistema più efficiente, in cui i pazienti riceveranno risposte adeguate senza doversi rivolgere direttamente agli ospedali per qualsiasi necessità. La sfida è aperta, e nei prossimi mesi si vedrà se il progetto di riforma riuscirà a dare una svolta alla sanità del Lazio, migliorando la situazione per pazienti e operatori.