Sanità nel Lazio: le nuove nomine tra strategie, giochi di potere e tensioni politiche

Rocca e Righini - nomine Asl

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Sanità come una grande scacchiera nel Lazio. E nomine come pedine, da spostare in modo da poter fare scacco matto e vincere il match. La partita delle nomine nella sanità laziale è ancora aperta, e tra le caselle da riempire, una delle più attese è quella della ASL di Frosinone. La decisione sembra ormai presa: Manuela Mizzoni è in pole position per assumere la guida dell’azienda sanitaria, sostituendo il commissario Sabrina Pulvirenti.

L’atto di nomina è già stato firmato dal governatore Francesco Rocca, ma manca ancora l’ultimo passaggio: il via libera della Commissione Sanità. Tecnicamente, il documento non esiste finché non viene trasmesso e pubblicato, ma appare improbabile che venga accantonato.

Il cambio ai vertici: Mizzoni in arrivo, Pulvirenti fuori dai giochi

La gestione della ASL di Frosinone sta per cambiare volto. Sabrina Pulvirenti, che ha guidato l’azienda sanitaria con un profilo basso e senza concessioni alla politica, non è riuscita a garantirsi la conferma. Secondo i rumors, il suo atteggiamento le avrebbe alienato troppi alleati, anzi, li avrebbe resi tutti nemici, rendendo inevitabile il cambio di rotta.

A prendere il suo posto sarà quasi sicuramente Manuela Mizzoni, attuale direttore generale dell’ASP di Frosinone. Con una solida esperienza nel settore sanitario, sia pubblico che privato, e una lunga carriera che include il ruolo di direttore generale del gruppo INI Città Bianca, Mizzoni rappresenta una scelta forte e già ben radicata nel sistema sanitario regionale.

Ma dietro questa nomina si muovono anche dinamiche politiche di peso. Il suo sponsor principale sarebbe Giancarlo Righini, assessore regionale e figura chiave di Fratelli d’Italia. Un nome che torna anche in un’altra mossa strategica: Lorella Biordi, nel CDA all’ASP di Frosinone, potrebbe prendere il suo posto non appena la Mizzoni traslocherà alla ASL di Frosinone.

I rumors: la compagna di Righini al posto della Mizzoni

Ma il risvolto interessante infatti è proprio questo. Insieme alla Mizzoni attualmente lavora Lorella Biordi, compagna dell’assessore regionale Giancarlo Righini, che in questa fase, sarebbe lo sponsor del passaggio della Mizzoni dai vertici Asp a quelli Asl. Dai rumors sembrerebbe che la Biordi, la stessa che la scorsa estate pubblicò sul suo profilo Facebook una delibera regionale prima che venisse resa ufficiale, prenderà il posto della Mizzoni, non appena quella che ora è il suo “capo” traslocherà alla Asl di Frosinone. Se le voci – sempre più consistenti – venissero confermate, sarebbe un bel colpo per Righini, che consoliderebbe la sua influenza politica non solo nell’area dei Castelli, ma anche nel frusinate. 

Il mosaico delle nomine sanitarie: ultimi tasselli in via di definizione

La nomina della Mizzoni rientra nel più ampio puzzle delle direzioni sanitarie nel Lazio. Dopo le designazioni ufficializzate nelle scorse settimane – tra cui quelle per le ASL di Viterbo, Roma 4 e Roma 6, oltre che per gli IFO e il San Camillo-Forlanini – restano pochi posti ancora vacanti.

L’11 febbraio, la Commissione Sanità ha già espresso il proprio voto su cinque nomine, con l’astensione del PD e di Italia Viva. Ora il focus è sulla ASL di Frosinone e sulle ultime tre-quattro nomine ancora in sospeso. Andrea Urbani, direttore della Direzione Regionale Sanità, ha annunciato che il quadro sarà completato entro dieci giorni.

Nel frattempo, cresce la pressione per accelerare i tempi. Daniele Maura, consigliere regionale di FdI, ha sottolineato l’urgenza di dare una guida stabile alla ASL ciociara, evidenziando il disagio degli utenti in questa fase di transizione.

Tensioni nella maggioranza: la Lega alza la voce, Forza Italia aspetta risposte

La gestione delle nomine non è stata indolore per la maggioranza di centrodestra. Matteo Salvini ha criticato la modalità con cui si stanno distribuendo gli incarichi, parlando di “uomini soli al comando”. Un messaggio diretto a Rocca, che ha risposto difendendo il suo operato e garantendo la piena condivisione delle scelte con gli alleati.

Ma le tensioni non si fermano qui. Forza Italia, forte di una crescita da 3 a 7 consiglieri regionali, chiede di ricalibrare il suo peso nella giunta. Due deleghe promesse, Urbanistica e Cinema, restano ancora in sospeso, e il malcontento cresce. Anche a livello locale la situazione è delicata. A Frosinone, Forza Italia oscilla tra appoggio esterno e opposizione, in attesa di una decisione definitiva che potrebbe arrivare solo dopo che la partita delle nomine sarà chiusa.

La sanità come campo di battaglia politica

Quello che si sta delineando nel Lazio non è solo un riassetto gestionale, ma un vero e proprio scontro politico per il controllo della sanità regionale. Le nomine sono pedine strategiche su una scacchiera dove ogni mossa ha conseguenze politiche precise. E la partita, almeno per ora, è tutt’altro che chiusa.