Sanità pubblica, i migliori ospedali di Roma. Rapporto Agenas: 1 struttura su 4 di basso livello, troppo divario tra nord e sud

Ospedale S. Andrea
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Mentre il monitoraggio Agenas fotografa un’Italia della sanità ancora divisa, spiccano alcune eccezioni che ribaltano i luoghi comuni. A Roma, ad esempio, il Policlinico Universitario di Tor Vergata e il Sant’Andrea si sono distinti per le loro ottime performance, posizionandosi tra le strutture ospedaliere più efficienti del Paese. Tuttavia, questa eccellenza si inserisce in un quadro nazionale che continua a mostrare profonde differenze tra Nord e Sud, sia in termini di qualità dei servizi che di risorse disponibili.

Ospedali di Roma tra i migliori: Tor Vergata e Sant’Andrea al top

Secondo i dati aggiornati al 2023, Roma si guadagna due posizioni di rilievo nella classifica degli ospedali con le migliori prestazioni in Italia. Il Policlinico Universitario di Tor Vergata, a sorpresa, si piazza tra le prime cinque strutture, accompagnato dal Sant’Andrea, un altro ospedale universitario legato alla Sapienza. Questo risultato conferma come gli ospedali universitari, grazie alla presenza di risorse aggiuntive come i medici specializzandi, riescano a garantire una gestione più efficiente, coprendo in parte le carenze croniche di organico.

La frattura Nord-Sud: un’Italia a due velocità

Nonostante i buoni risultati di alcune strutture nel Centro e nel Sud, il monitoraggio Agenas sottolinea che il divario territoriale resta un problema irrisolto. Nel Nord, ospedali come il Santa Croce e Carle di Cuneo o l’Azienda Ospedale-Università di Padova guidano la classifica, mentre al Sud la situazione è critica. L’analisi mostra che le peggiori performance si concentrano in strutture come l’Asl Napoli 1 Centro e l’Asp di Crotone, dove la carenza di risorse e una gestione inefficace continuano a penalizzare gli utenti.

Cosa distingue gli ospedali migliori?

Il report si basa su 27 indicatori che spaziano dall’accessibilità (tempi di attesa per interventi e pronto soccorso) alla sostenibilità economica, passando per i processi organizzativi e gli investimenti. Emerge che le regioni del Nord eccellono soprattutto nella gestione e nella prevenzione, mentre nel Sud si registrano criticità significative, in particolare nei servizi territoriali.

Un esempio lampante è la mortalità prevenibile, dove le regioni del Sud riportano valori medi molto peggiori rispetto al resto d’Italia. Anche la partecipazione alle campagne di screening per tumori è più alta al Nord, segnale di una maggiore consapevolezza e accessibilità ai servizi.

Sanità a Roma e nel Lazio: luci e ombre

Nel Lazio, la situazione appare a macchia di leopardo. Se da un lato spiccano eccellenze come il Tor Vergata, dall’altro molte aree della regione registrano performance deludenti. I dati evidenziano una gestione frammentata e disomogenea, che compromette l’equità nell’accesso ai servizi.

Un Paese senza futuro? 

Un altro dato allarmante riguarda il livello degli investimenti, mediamente basso su tutto il territorio nazionale, indipendentemente dalla posizione geografica. La mancanza di risorse per tecnologie avanzate e infrastrutture è un limite che pesa sulle prospettive di miglioramento del sistema sanitario italiano.

Il rapporto Agenas è un promemoria delle sfide ancora da affrontare, ma anche un riconoscimento per le eccellenze che, come Roma dimostra, possono emergere anche in un contesto complesso. L’obiettivo, in ogni caso, deve essere chiaro: ridurre il divario e garantire a tutti gli italiani il diritto a una sanità efficiente e di qualità.