Sanitari in rivolta: parte la piazza contro la Regione Lazio

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Gli operatori sanitari della Fials lanciano una manifestazione nazionale senza precedenti contro la politica della Regione Lazio. La manifestazione sarà anticipata da una maratona di iniziative regionali, una ogni mese  dal prossimo 25 giugno, per la valorizzazione economica e professionale degli operatori della sanità e un vero rilancio del Servizio Sanitario Nazionale. Un rilancio che non può prescindere dalla valorizzazione di chi ha pagato il prezzo più alto in questa epidemia da Covid-19 e che ora si sente già dimenticato dalle istituzioni specie quelle regionali. La annuncia il Segretario Generale della Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità Giuseppe Carbone.

Operatori sanitari dimenticati dalla Regione

“I decreti Cura Italia e Rilancio hanno messo a disposizione i fondi di un’entità mai vista nell’ultimo decennio – dice Carbone -. Ma solo una minima parte per incrementare i fondi contrattuali del disagio della sanità pubblica e fare fronte alle spese sostenute dagli Enti ed Aziende del SSN in questa fase pandemica da Covid-19. Ossia il pagamento del lavoro straordinario, indennità varie anche a fronte dei nuovi assunti di personale per Covid-19. Ma solo una parte residuale per la premialità degli operatori sanitari. La restante in grande prevalenza per investirli in un vero rilancio del Servizio Sanitario Nazionale che passi attraverso il riconoscimento professionale ed economico dei suoi professionisti e dipendenti”.

Non utilizzati i fondi messi a disposizione

Carbone ricorda che lo stesso decreto Rilancio al fine di riconoscere e premiare l’enorme sforzo fatto da tutti i professionisti sanitari, oltre all’estensione delle indennità di malattie infettive e sub intensive previste dal contratto della sanità pubblica,  ha anche dato la possibilità alle Regioni di incrementare con proprie risorse (fino a raddoppiare) i fondi economici stanziati dal decreto Cura Italia. “E’ inconcepibile, dichiara il leader della Fials, che solo pochissime Regioni l’abbiano fatto ma con scarsi investimenti, mentre la maggior parte non solo non ha messo mano ai propri bilanci ma hanno introitato illegittimamente le risorse del governo finalizzate agli operatori sanitari”. “Non possiamo accettare, denuncia Carbone,che il riconoscimento passi soltanto da un bonus di soli 1.000 euro lordi, appena 20 euro al giorno”.

Mancano decine di migliaia di sanitari

Per questo motivo la Fials apre sin da ora una maratona di iniziative, una ogni mese, dinanzi ad ogni singola sede di rappresentanza regionale. Fino a confluire in unica manifestazione nazionale davanti a Palazzo Chigi. “L’Italia non può permettersi errori come quelli passati – sottolinea il Segretario -. L’aumento dei posti letto di terapia intensiva e sub intensiva deve avere in premessa un piano straordinario di assunzioni. Mancano circa 50 mila infermieri ed oltre 3 mila OSS. Necessita porre fine all’emorragia di infermieri e medici in fuga verso l’estero. Chiediamo un rinnovo del contratto nazionale per il triennio 2019-2021. Che abbia come unico denominatore la valorizzazione delle risorse umane con un trattamento economico in linea alle retribuzioni europee”.

Le manifestazioni si susseguiranno nei seguenti periodi: 25 giugno; 24 luglio; 10 settembre; 19 ottobre 2020.