Sanpietrini addio. Così Roma perde la sua identità (video)

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Sanpietrini addio (anche se si dovrebbe dire sampietrino). Il sindaco Virginia Raggi annuncia che partono “i lavori di riqualificazione di via IV Novembre e via Cesare Battisti. Insieme all’intervento su piazza Venezia è partito il Piano Sanpietrini a Roma. Sono strade molto importanti per la viabilità della città in quanto consentono ogni giorno l’accesso diretto al centro storico per auto, scooter e mezzi pubblici. Il progetto prevede la rimozione dei sanpietrini nella parte centrale della strada e la sostituzione con l’asfalto, una superficie più adatta al transito degli scooter, biciclette e mezzi pubblici. I sanpietrini saranno lasciati solamente ai lati della carreggiata come testimonianza storica della pavimentazione simbolo di Roma”.

Sui sanpietrini il dibattito dura da secoli

I pareri in realtà sono da sempre discordi sui sanpietrini. Certo, danno fastidio alle donne con i tacchi, ma quando sei in moto e piove è meglio che non ci siano. Però sono belli, caratteristici, e piacciono moltissimo ai turisti. A quanto pare si metteranno ai lati per farli rimanese e al centro ci sarà un asfalto normale. Anche nei commenti sotto al post in cui si annuncia quella che per il cnetro di Roma è una vera rivoluzione, si riflette la divisione. C’è chi dice che vanno tolti tutti e dappertutto, chi invece sostiene che sono come i monumenti e quindi li tieno ovunque. La proposta più sensata forse potrebbe essere di quello che dice di lasciarli solo nelle zone pedonali e di toglierli dalle altre zone. Basta che non li tolga da piazza Navona, dove ci sono i rarissimi sanpietrini piccoli (6×6), pressoché introvabili.

Ci voleva il coronavirus per far fare i lavori a Roma

Però dall’emergenza emerge una cosa buona. La Raggi sta approfittando di questa pausa forzata per far fare dei lavori stradali che altrimenti sarebbe difficoltoso fare. Poi abbiamo tutti notato come la città sia leggermente più pulita. Insomma, è mai possibile però che per far funzionare Roma e farla essere bella come poi è, occorra una catastrofe di questo genere? Non cè maniera di riuscire a lavorare sempre per Roma? O il problema forse sono proprio… i romani?