Sansonetti frusta la Schlein. Dalle colonne dell’Unita’
Ma se la Schlein non convince nemmeno l’Unità di Piero Sansonetti, che speranze ha la sinistra italiana di riemergere dal tunnel che ha imboccato con la nuova segreteria? Se le domande se le pone un giornale che è stato il riferimento di milioni di comunisti italiani, che altro si può aggiungere?
Le risposte a Piero Sansonetti, che proprio sull’Unità ha fatto a pezzi la Schlein, sono state desolanti.
Alla rinfusa: “Fa un favore alle destre”; “non si permette di usare più quella testata”; “ormai è invecchiato” e via discorrendo.
Invece Sansonetti ha posto un problema reale. Alla democrazia italiana manca l’opposizione. E se rimane solo la maggioranza è ovvio che la platea elettorale sia sempre minore.
Ma il “nuovo” Pd non sembra capirlo. La stessa manifestazione di sabato prossimo a Roma – che appare di notevoli dimensioni per la mobilitazione che ci sarà – non risolverà i dubbi che ci sono. Ogni giorno Elly aggiunge un tema di cui si parlerà, in una maionese impazzita che renderà ancora più incomprensibili le parole d’ordine.
Sansonetti frusta la Schlein
A riprova – santa ingenuità – le risposte dell’estrema sinistra ai giornalisti che chiedevano lumi sulla partecipazione. Sia da Fratoianni che da Bonelli si parla genericamente di “piattaforma” ma nessuno sa dove si trova…
In più, Conte ha già fatto sapere che si imbucherà alla manifestazione, tanto ognuno potrà dire quello che vuole.
Ha ragione De Luca…
Il servizio d’ordine servirà solo ad evitare bandiere di Hamas in piazza e questo la dice lunga su che razza di personaggi potrebbero decidere di partecipare. La Schlein ha detto che non li vuole vedere, il che è già un timore sulla presenza dei più facinorosi tra i filopalestinesi…
Poi ve la prendete con Sansonetti, che semmai ha il torto di non nascondere la fotografia della realtà drammatica in cui versa l’opposizione. Il partito di maleducati – così lo definisce De Luca – sembra nato morto.