Sant’Antonio Abate, un terzo delle case italiane ospita un animale, per un giro d’affari di 3.5 miliardi
Una casa italiana su tre (33%) ospita animali da compagnia con cani, gatti, uccellini, tartarughe e anche rettili, per un giro d’affari legato alla pet economy oggi stimato in circa 3,5 miliardi di euro a livello nazionale. E’ quando emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Eurispes in occasione della tradizionale benedizione di Sant’Antonio Abate, il patrono degli animali che il 17 gennaio vede da nord a sud della penisola il ripetersi del rito la benedizione dalla variegata moltitudine di esemplari presenti nelle case, nelle stalle, ovili e nei pollai come in piazza San Pietro a Roma, con gli animali della fattoria Italia che popolano le campagne nazionali alla presenza del presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
Cani e gatti gli animali più diffusi
Il 2023 ha visto un calo della percentuale di cani, gatti&c. accuditi nelle case, tornata ai livelli del pre-pandemia dopo che l’effetto lockdown legato al covid aveva fatto salire la presenza addirittura al 40%. Gli animali più diffusi sono i cani, ospiti nel 42% delle case, e i gatti nel 34%, largamente davanti a pesci, uccelli e tartarughe. Il 13% di chi ha un animale ha preso in considerazione l’ipotesi di venir seppellito insieme, mentre uno su cinque (il 20%) ha addirittura pensato di destinargli una parte della propria eredità, secondo Eurispes.
Per loro spesi ogni mese dai 30 ai 100 euro
Il 62% di chi ospita animali domestici spende mensilmente tra i 30 e i 100 euro e solo il 19% meno di 30 euro mensili, mentre il 15% di chi ha un animale gli dedica un budget che va dai 100 ai più di 300 euro al mese, secondo l’Eurispes. Ma c’è anche un 4% che sborsa più di 300 euro, una percentuale praticamente triplicata rispetto all’anno precedente.