Meno voti più seggi abbassando lo sbarramento elettorale
Immancabile, torna la discussione sullo sbarramento elettorale e relative poltrone europee. Il bello è che nessuno fa propria pubblicamente la proposta di riduzione dalla soglia del 4 per cento, per timore di inimicarsi il resto del mondo. Resta il fatto che con meno voti tutti vogliono più seggi.
Sul tappeto clandestino la proposta c’è, ciascuno per motivi propri ne vorrebbe discutere. Lo sbarramento elettorale più basso, paradossalmente può servire alla Meloni per indebolire la Schlein: il Pd ha contro di sé, in una elezione proporzionale, le frecce acuminate di tanti piccoli indiani, da sinistra italiana al terzo polo frazionato in vari pezzi. E se va sotto il 20 per cento, la carriera di Elly finisce qui.
Sbarramento elettorale per i seggi
Per prendere voti, gli “alleati” nemici del Pd hanno bisogno di uno sbarramento elettorale più basso dell’attuale, che non faccia considerare inutile il voto dato a loro.
Ma a non starci – e il niet pare una cosa seria – sono Forza Italia e Lega. Gli azzurri vedono Matteo Renzi come il toro col drappo rosso e hanno il terrore di voti in libera uscita. Di qui i toni durissimi usati contro la riforma elettorale. Però Italia viva dice di non volere lo sbarramento europeo sotto il 4 per cento. Ma non è la solita finta?
Ma sarà difficile ottenerlo
E anche Salvini non ne vuole sentire parlare: perché accettare di donare sangue in direzione altrui?
Stando così le cose non se ne dovrebbe fare nulla e del resto non sarebbe la prima volta. Se nella maggioranza le due forze politiche che esprimono i vicepremier fanno pollice verso, potrà ignorarlo la Presidente del Consiglio? Certo, c’è Maurizio Lupi che vorrebbe quel benedetto 3 per cento come se fosse alla sua portata. Ma non è questo che può far diventare più buona la maggioranza di cui fa parte e che gli ha già garantito diversi seggi in Parlamento.