Scade la delibera sui tavolini, ma sulla proroga si rischia lo scontro in maggioranza

Scadrà il 31 dicembre la delibera numero 21 del 2021 dell’Assemblea capitolina. Con la quale il Campidoglio aveva deciso di prorogare la possibilità per gli esercizi di ristorazione di avere maggiori spazi all’aperto. E più tavolini, con un incremento fino al 50%. O con la possibilità di metterne ex novo, per chi non ne aveva. In realtà, la prima delibera di questo tenore risale all’anno precedente. Si trattava infatti della numero 81 del 2020, adottata in piena pandemia. E lo scopo era chiaro. Ridurre il rischio di contrarre il virus, massimizzando gli spazi all’aperto. E consentire di mangiare seduti al tavolo anche a chi non è titolare di green pass. Adesso però bisognerà decidere se lasciare tutto così per un altro anno o due. Magari fino al termine del 2023, come si vocifera nei corridoi di Palazzo senatorio. Agganciandosi anche a quanto prevederà la finanziaria. Che in termini di proroghe è venuta incontro alle istanze degli ambulanti regolari e dei balneari (non dei tassisti, che infatti sono in agitazione). Oppure se ritornare al vecchio regime. Riducendo gli spazi occupabili. Scelta che sarebbe fortemente contestata dal settore. Dove si registra una flebile ripartenza. Che però deve essere ancora consolidata. Senza considerare gli investimenti fatti, su plateatici, gazebo, stufette e ‘funghi’ da esterno e simili. Intanto però, molte associazioni dei residenti specie nel centro storico sono in rivolta. E chiedono maggiori controlli e rispetto delle regole.

I tavolini sulle strisce non possono stare. Ma ai commercianti va data la possibilità di lavorare

A scatenare la polemica è stata una foto di alcuni tavolini posizionati addirittura sulle strisce pedonali a Piazza del Pasquino. Ma è evidente che si tratta di un caso limite. Anche perché nessuna delibera potrebbe autorizzare una scelta del genere. E in questo caso, basterebbe fare i dovuti controlli. E applicare le sanzioni previste. Diversa invece la posizione di chi ha investito soldi e tempo per lavorare. Nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia. E che adesso chiede semplicemente di non essere penalizzato. Sarà un primo banco di prova per la giunta del neo sindaco Gualtieri, stretto tra le associazioni dei residenti e le rappresentanze del mondo del commercio. Ma i tempi per una sintesi e una decisione che metta in linea le esigenze di tutti stanno per scadere.