Scandalo ATAC, ora servono 30 milioni per i vigilantes privati
Ennesimo scandalo all’ATAC. Almeno stando a quanto riporta il quotidiano Il Messaggero che affonda il coltello nella piaga dei presunti ritardi e sprechi che vedrebbero ancora coinvolta l’azienda del trasporto pubblico capitolino. Notizia peraltro ripresa e rilanciata sul web dal sito odisseaquotidiana. Con tanto di video denuncia che ripercorre tutte le tappe di questa vicenda. Che riguarda i lavori di manutenzione e adeguamento delle stazioni e delle gallerie della metropolitana di Roma in seguito alle nuove normative di sicurezza e antincendio. Norme e leggi che risalgono orami al lontano 2015, ma rispetto alle quali evidentemente ancora non si è provveduto. Eppure i soldi non mancherebbero, perché ci sarebbe una parte dello stanziamento da 425 milioni di euro disponibili dal febbraio 2018. Quindi dall’epoca del governo Gentiloni, tanto per intenderci. Che dovevano servire anche per rivedere il sistema delle telecamere di sicurezza e per completare la impermeabilizzazione delle gallerie. In totale per l’adeguamento delle due metro A e B sarebbero ancora disponibili circa 185 milioni di euro secondo il sito di Roma metropolitane. Ma a distanza di quasi due anni i lavori non sono nemmeno cominciati. E per poter tenere aperte le stazioni ATAC ha chiesto al comune 30 milioni in più. Per dei vigilantes esterni, che tutelino gli utenti finché non si faranno gli interventi richiesti. Altri soldi che potevano essere tranquillamente risparmiati.
ATAC, esplode lo scandalo dei lavori mai fatti nella metro. Dopo due anni siamo ancora ai progetti preliminari
Sta esplodendo un nuovo scandalo in ATAC, come se non bastassero tutti i problemi che già si trascina dietro l’azienda dei trasporti del Campidoglio. Si tratta dei lavori per la messa in sicurezza delle gallerie e delle stazioni delle linee A e B della metropolitana di Roma. Lo stanziamento venne fatto due anni fa dal l’allora governo Gentiloni e sarebbero ancora disponibili circa 185 milioni di euro. Da impiegare per l’adeguamento delle strutture alle normative antincendio. Ma anche per potenziare le telecamere di sorveglianza, e predisporre l’evacuazione dei treni e delle gallerie in caso di allagamento. Oltre che per completare la impermeabilizzazione dei tunnel. Solo che di tutti questi lavori non si è vista traccia. Come riporta il sito ufficiale di Roma metropolitane, le opere sarebbero state divise in diversi stralci. Per il primo di questi, sarebbero stati fatti i progetti preliminari e predisposti gli studi di fattibilità economici. Per gli altri invece saremmo in una fase ancora più arretrata. Non c’è che dire, sembra che in ATAC la velocità media del trasporto pubblico sia in linea con la lentezza dei lavori. E allora ecco la soluzione, intanto che si aspetta si assumono i vigilantes privati. Che interverranno in caso di emergenza per tutelare l’utenza. A caro prezzo però,o almeno così sembra.
Arrivano i vigilantes privati in attesa dei lavori. Oltre 70 agenti e 30 milioni di euro ma chi paga per i ritardi?
I lavori di adeguamento delle linee A e B della metropolitana di Roma non sarebbero ancora partiti e per tenere aperte le stazioni il Campidoglio ha dovuto scegliere una soluzione alternativa. Così si è pensato di ricorrere ai vigilantes privati, secondo quanto riporta il quotidiano Il Messaggero. La notizia è stata ripresa anche dal sito odosseaquotidiana e ha fatto scalpore. Perché si tratterebbe di oltre settanta addetti per i quali ATAC avrebbe chiesto al comune ulteriori trenta milioni di euro. Se così fosse ci verrebbe da chiedere chi pagherà per i ritardi sul cronoprogramma dei lavori, visto che sempre di soldi pubblici si tratta. E se i vigilantes saranno sufficienti per garantire la dovuta sicurezza all’utenza. Dal canto suo, l’assessore alla mobilità del Campidoglio Pietro Calabrese bolla come fantasiose le ricostruzioni della stampa e difende la scelta di ricorrere ai vigilantes. Altrimenti avremmo dovuto sospendere il servizio, la spiegazione ufficiale del comune. Intanto il trasporto pubblico di Roma continua ad essere allo sbando, e pantalone paga.
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