Scendono leggermente i contagi, ma fanno molti meno tamponi. Altri 7 morti

Sono 4.743 i nuovi contagi da Covid in Italia (ieri 5.140), secondo i dati del ministero della Salute. Da ieri si sono registrati 7 morti (ieri erano 5) che portano a 127.949 il totale delle vittime da inizio emergenza. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 176.653 tamponi, con un tasso di positività al 2,68%. Le persone ricoverate in ospedale con sintomi sono 1.392, in aumento (+52) rispetto ai 1.340 di ieri, mentre sono 178 i ricoverati in terapia intensiva (+6 da ieri), con 16 ingressi nelle ultime 24 ore. I guariti rispetto a ieri sono 1.001, da inizio pandemia 4.123.209.
Nel Lazio meno tamponi ma più morti
Oggi su oltre 8mila tamponi nel Lazio (-2036) e oltre 17mila antigenici per un totale di oltre 25mila test, si registrano 660 nuovi casi positivi (-185), 2 decessi (+2), i ricoverati sono 211 (+15), le terapie intensive sono 32 ( = ), i guariti sono 205. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 7,9% ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende al 2,5%. I casi a Roma città sono a quota 378. Lo rende noto l’assessore alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato. Si registrano 0 decessi nelle province, 2 a Roma.

Oggi tetto di 6,6 milioni di somministrazioni complessive di vaccino, superate 3 milioni di seconde dosi. Il 63% della popolazione adulta ha completato il ciclo vaccinale. L’hub Nuvola oggi ha superato le 400mila somministrazioni.
Il monito di Figliuolo: vaccinare i giovani
“Vaccinare i ragazzi è importante per due ragioni perché sottraiamo persone che potrebbero ammalarsi, bloccando la circolazione del virus, che varia e contromanovra a seconda di ciò che facciamo”. Ad affermarlo il generale Francesco Paolo Figliuolo. “Se vogliamo bloccare le mutazioni, come la variante Delta, bisogna avere quante più persone possibili vaccinate e i giovani, che socializzano molto, possono portare in maniera asintomatica o poco sintomatica il virus in giro e magari attaccare frange di popolazione fragili che ad esempio per motivi sanitari non possono farsi il vaccino”