Scioperi dicembre 2024, chi si ferma e quando. Salvini: ‘Pronto a intervenire per aiutare i cittadini’
Nuovo mese e classico ‘appuntamento’ con gli scioperi. Dopo quello di ieri con la precettazione firmata da Matteo Salvini, che ha ridotto le ore di ‘stop’ portandole da 8 a 4, anche a dicembre molti incroceranno le braccia. E protagonisti saranno, come sempre, diversi settori. Dagli aerei ai treni, passando per la sanità privata. Come ha fatto sapere il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, a dicembre si contano già 15 scioperi proclamati, ma lui è pronto a intervenire per aiutare i cittadini. E stare al loro fianco, proprio come ha fatto ieri. Da una parte, quindi, il rispetto del diritto alla mobilitazione, dall’altra anche il diritto alla mobilità dei cittadini, gli stessi che spesso devono fare i conti con disagi dovuti agli scioperi. Dai mezzi di trasporto nelle grandi città d’Italia (e non solo) ai treni a rischio.
Le date degli scioperi di dicembre
Ma quando ci saranno gli scioperi a dicembre? Come si legge sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, si inizierà il 9 dicembre. Ecco, intanto, l’elenco completo (che può subire variazioni) con tutte le date e con i settori che si fermano:
- 9 dicembre, sciopero nazionale del personale delle imprese che svolgono attività di logistica, trasporto merci e spedizione. Il personale incrocerà le braccia per l’intero turno di lavoro;
- 13 dicembre, sciopero generale di 24 ore proclamato dall’USB e riguarda tutte le categorie pubbliche e private. Incroceranno le braccia i dipendenti di più settori. Dal trasporto ferroviario (dalle 21 del 12 dicembre alle 20.59 del 13 dicembre) all’azienda TPL con modalità territoriali. Stop anche ai taxi e al trasporto marittimo. Nessun cambiamento per gli aerei.
- 15 dicembre, sciopero del trasporto aereo con le modalità e gli orari che variano (qui le info);
- 23 dicembre sciopero Radio e Tv Gruppo Rai.
Questi, almeno per ora, i settori che si fermeranno a dicembre. Ma Matteo Salvini, poche ore fa, come già detto è stato chiaro e non ha certo escluso la possibilità di un suo ulteriore intervento.