Sciopero trasporti 8 novembre, stop nazionale di bus, metro e tram: non ci saranno fasce di garanzia
Dopo un lunedì nero, quello di ieri, a Roma (e non solo) sarà di nuovo sciopero dei trasporti, ma stavolta senza fasce di garanzia. E questo vuol dire che non ci saranno degli orari, nei quali i mezzi di trasporto sono di solito garantiti. Stavolta i sindacati, che hanno proclamato l’agitazione su scala nazionale hanno intenzione di ‘bloccare’ l’Italia. Non verrà, infatti, tutelata la mobilità dei tanti pendolari di tutte le città. Dal nord al sud.
Ed ecco che andare al lavoro o rientrare a casa dopo una giornata sarà quasi simile a un’odissea. L’8 novembre, di venerdì, è stato proclamato uno sciopero nazionale dei trasporti e nella Capitale è anche prevista una manifestazione davanti al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.
Lo sciopero dell’8 novembre senza fasce di garanzia
E se ieri fino alle 8.30 e poi dalle 17 alle 20 i mezzi di trasporto, su ‘carta’, erano garantiti nonostante lo sciopero, venerdì 8 novembre questo non accadrà. Chi aderirà alla protesta, infatti, incrocerà le braccia per 24 ore e lo farà senza il rispetto delle fasce di garanzia. A proclamare l’agitazione sono state le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fn, che chiedono a gran voce “il rinnovo del contratto nazionale Autoferrotranvieri Internavigatori (Mobilità TPL) scaduto il 31 dicembre 2023 ed a seguito dell’interruzione della trattativa il 30 maggio scorso”.
Come hanno spiegato, infatti, la nuova mobilitazione è stata resa “inevitabile dopo aver preso atto che le associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav perseverano nel loro atteggiamento di indifferenza. Dopo gli scioperi di luglio e settembre – dichiarano – non abbiamo ricevuto nessuna convocazione per giungere ad una soluzione della vertenza e ad avviare concretamente un confronto serio tra le parti. A questo punto vista l’irresponsabilità delle controparti serve un intervento deciso del Governo e del Ministero dei Trasporti, che prenda in carico la situazione”.
Sciopero trasporti a Roma: bus, metro e tram a rischio, orari e fasce garantite
Chi incrocia le braccia lo fa per un rinnovo contrattuale con un incremento economico visto l’aumento del costo della vita. Ma non solo. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna chiedono di “rimodulare la parte normativa per consentire una migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, nonché sensibilizzare il Ministero degli Interni e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per individuare soluzioni atte a contrastare il fenomeno delle aggressioni”.
Da una parte, quindi, le loro motivazioni, che vanno dall’aspetto economico alle tutele, dall’altra la certezza che l’8 novembre sarà un venerdì nero per i tanti pendolari della Capitale (e non solo). Quasi sicuramente quella giornata rischierà di diventare un incubo per i cittadini, che già ogni giorno (o quasi) devono fare i conti con proteste, cantieri in ogni dove, incidenti. E ora anche scioperi.