Scoperta al Prenestino discarica abusiva grande come un campo di calcio
I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno scoperto una discarica abusiva situata nel quartiere Prenestino. Le Fiamme gialle hanno sequestrata la discarica e hanno anche denunciato un cittadino romeno per i reati di gestione illecita di rifiuti e ricettazione.
I finanzieri hanno arrestato il gestore romeno
Il terreno, dell’ampiezza di circa 3.000 metri quadrati a uso agricolo. Poco meno di un campo di calcio dilettantistico. Il proprietario del campo è un cittadino rumeno, che aveva destinato la zona alla raccolta di rifiuti, anche speciali. Le Fiamme Gialle del 3° Nucleo Operativo Metropolitano lo hanno individuato nel corso del pattugliamento del territorio e, dopo aver appurato la mancanza di qualsivoglia autorizzazione amministrativa, sono entrate in azione trovandovi frigoriferi, televisori, lavatrici, forni elettrici, pannelli in cartongesso, reti e materassi che, con l’esposizione agli agenti atmosferici, avrebbero potuto inquinare le falde acquifere sottostanti, con notevoli rischi per l’ambiente e la salute. In un capannone adiacente, i militari hanno scovato anche numerosi elettrodomestici usati ma ancora funzionanti, dei quali l’uomo non e’ stato in grado di dimostrare la lecita provenienza.
La discarica abusiva nella stessa zona nel luglio scorso
Meno di tre mesi fa, nella stessa zona, le Fiamme gialle avevano sequestrato un altro terreno della superficie di circa 1000 metri quadrati. In quel caso erano stoccate oltre 25 tonnellate di rifiuti anche speciali. In quell’occasione, i gestori erano tre cittadini italiani. La discarica abusiva era stata individuata nel corso del pattugliamento del territorio dalle Fiamme Gialle del III Nucleo operativo metropolitano. I quali, dopo alcuni accertamenti preliminari, sono entrate in azione.
Tra i rifiuti trovati c’erano batterie esauste di veicoli, plastiche parzialmente bruciate, materiale legnoso, detriti provenienti da lavori di ristrutturazione edilizia, vecchi pneumatici, materassi e scarti di mobili, che, con il passare del tempo e l’esposizione agli agenti atmosferici, avrebbero potuto inquinare le falde acquifere sottostanti, con notevoli rischi per l’ambiente e la salute