Scuola, mentre i militari scaricano i banchi i percettori di reddito che fanno?
Scuola: si sta pensando, almeno in alcune regioni, di posticipare l’apertura, magari il 24 settembre. E in effetti, con le elezioni e con la sanificazione susseguente, apparirebbe una scelta di buonsenso. Davvero il governo vuole mettere a rischio la salute degli studenti facendoli entrare in aule dove ci sono state migliaia di persone? E mentre infuriano le polemiche sui banchi, ancora il ministero naviga a vista. Sì, perché i militari anziché, che so, vigilare sui confini nazionali, devono scaricare i banchi? L’esercito facciamolo intervenire per cose più serie. Se lo chiedono in particolare Meloni e a Russa.
Scuola, i militari vadano a controllare i confini
“Con centinaia di migliaia di percettori di reddito di cittadinanza, il governo preferisce impiegare i militari dell’Esercito Italiano per consegnare i banchi nelle scuole. Non sarebbe più sensato e utile usare i nostri militari per il controllo dei nostri confini e la sicurezza delle nostre città e impiegare i percettori del reddito di cittadinanza per compiti di questo tipo?”, argpomenta la leader di Fratelli d’Italia. Mentre l’ex ministro della Difesa annuncia un’interrogazione parlamentare el prenier Conte e al ministro della Difesa Guerini.
Ancora indecisione sulla carenza di aule
L’incertezza del governo, soprattutto per quanto riguarda la carenza di posti, è stata evidenziata anche da Valentina Aprea, deputata di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Istruzione del movimento azzurro. ”E’ di oggi la denuncia di Anci ed Upi sulla difficoltà di reperire spazi aggiuntivi per le scuole che devono rispettare il distanziamento fisico degli alunni e della loro conseguente richiesta alla ministra Azzolina di maggiori fondi per affittare nuovi spazi. In molte Regioni d’Italia poi, dal Lazio alla Campania, è stato richiesto l’intervento della Protezione Civile per l’installazione di tecnostrutture da adibire ad ambienti scolastici.
Si sta valutando il rinvio della riapertura della scuola
Ma ancora non si è giunti a soluzioni soddisfacenti ed i Dirigenti scolastici hanno difficoltà a prevedere l’inizio delle lezioni e perfino i corsi di recupero, mentre i presidenti di molte Regioni stanno valutando un rinvio nella riapertura delle scuole”. La Aprea propone “patti con le scuole paritarie per le aule mancanti”. “Un altro fallimento della gestione Azzolina che ha avviato il confronto interistituzionale solo da poche settimane, limitandosi ad attendere pareri e direttive dei vari Comitati emergenziali che si sono espressi con un ritardo colpevole trascinando nel caos le scuole. Al punto in cui siamo occorre far presto e bene”.