Scuola, oggi sindacati in piazza a Roma e lezioni a rischio
I sindacati della scuola scendono in piazza oggi a Roma. Inizialmente la manifestazione doveva avere luogo a Montecitorio, davanti al Parlamento. Poi però non è stata concessa l’autorizzazione per questo sito. E allora la mobilitazione si terrà a Piazza Santi Apostoli, davanti alla Provincia e alla Prefettura. La protesta nasce da una serie di problematiche annose e irrisolte, come il trattamento economico dei docenti e del personale ATA. Ma anche da altre questioni, a cominciare dal numero massimo degli alunni in classe e gli orari di lavoro.
Un pacchetto di rivendicazioni che le parti sociali volevano portare direttamente all’attenzione del Parlamento. Ma sulle quali è intervenuto direttamente il governo. Secondo i sindacati, senza nessun incontro o dialogo preventivo con chi rappresenta i lavoratori del mondo della scuola. Oggi quindi, in moltissimi incroceranno le braccia. E le lezioni saranno garantite solo dove possibile. Al netto dei docenti effettivamente disponibili nei vari istituti scolastici in tutta Italia.
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Lo sciopero della scuola firmato dal tutte le sigle sindacali
Lo sciopero della scuola è stato sottoscritto da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams. I sindacati hanno mobilitato la categoria “contro l’invasione di campo operata dal Governo in materie come salario e carriera, che sono di esclusiva competenza della contrattazione”.
Nel dettaglio è entrato Francesco Sinopoli, il segretario nazionale della Flc Cgil. “A distanza di qualche giorno dal voto per il rinnovo delle Rsu, che ha visto un milione di lavoratori eleggere i propri rappresentanti” ha ricordato il sindacalista “il Governo ha deciso di procedere unilateralmente per decreto legge (DL 36 del 30 aprile 2022). Su tematiche riguardanti la scuola e senza coinvolgere i sindacati, operando un’inammissibile invasione di campo. In materie, come salario e carriera, di esclusiva competenza del contratto. E sottraendo risorse contrattuali per finanziare provvedimenti che mortificano tutto il mondo della scuola”.
Le rivendicazioni: salario, carriera e condizioni di lavoro
I sindacati che hanno aderito alla mobilitazione, invece, chiedono al governo di adottare una serie di misure. Nella piattaforma, che una delegazione avrebbe voluto portare in parlamento, vengono chieste risorse “per la revisione e l’adeguamento di profili Ata”. Ed anche per la “equiparazione retributiva del personale della scuola agli altri dipendenti statali di pari qualifica e titolo di studio”.
Ed ancora, nella piattaforma, viene rivendicata “la revisione degli attuali parametri di attribuzione degli organici alle scuole per il personale docente, educativo e Ata”. Tra le richieste che hanno messo d’accordo le quattro sigle sindacali, anche quelle di “ridurre il numero di alunni per classe”. E quella di “contenere la dimensione delle istituzioni scolastiche entro il limite di novecento alunni per scuola”.