Scuola, sale la preoccupazione. Ci sono 60mila cattedre vuote. E i banchi?
Scuola, c’è preoccupazione, perché tra pochi giorni ricomincia. Molto preoccupato il leader della Lega Matteo Salvini. “Ci sono 60mila cattedre vuote. I famosi 6mila banchi che la Azzolina sta inseguendo da due mesi arrivano solo per le elementari. Infatti se andate a leggere sui giornali i presidi e gli insegnanti delle altre scuole dicono ‘le lezioni li faremo mettendo i ragazzi sulle seggiole o lasciandoli a casa’. Vi rendete conto che siamo l’unico Paese occidentale sviluppato dove a una settimana dalla ripresa delle lezioni non si sa ancora che accidenti succede...”.
Scuola, i banchi al centro del dibattito
Dello stesso parere Valentina Aprea, esperta del settore di Forza Italia. Così “la toppa è peggio del buco. Viene in mente il detto popolare leggendo la comunicazione ufficiale che il Commissario Arcuri ha inviato nella giornata di ieri ai dirigenti scolastici per comunicare lo stato dell’arte sulla consegna dei banchi. Perché si scavalca il ministero dell’Istruzione e le sue Direzioni generali e si autorizza il Commissario straordinario a comunicare direttamente ai Dirigenti scolastici? Dov’è finita la lunga catena dell’Amministrazione scolastica? Non ha nulla da dire neppure la Ministra della Funzione Pubblica?
FI: la comunicazione lascia a desiderare
Per non parlare poi del contenuto della comunicazione… Senza nessuna indicazione operativa concreta che faccia conoscere alle scuole e al Paese le aziende vincitrici della gara, il calendario preciso delle consegne e, con riferimento alle scuole che saranno presto o tardi interessate alla consegna dei banchi si indica una generica precedenza alle scuole primarie”. Lo afferma in una nota la deputata di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Istruzione del movimento azzurro. “Insomma, una comunicazione di regime che invita i Dirigenti, meschini, ad attendere pazientemente le gentili concessioni del Commissario.
Dal governo assenza di strategia e di visione
Ma cosa sta succedendo al nostro Paese? Dov’è finita la nostra democrazia? E così pure, perché sacrificare i finanziamenti destinati alla costruzione di scuole innovative del Fondo Inail per far fronte all’ edilizia d’emergenza? E poi ora, alla vigilia della ripresa delle lezioni? Il Governo continua a commettere errori che dimostrano l’assenza di strategia e di visione e soprattutto si caratterizzano come ”debito cattivo” per usare la efficace espressione di Draghi.Il Presidente Conte non si distragga troppo da questi accadimenti o presto ne risponderà al Paese e anche all’Europa”, conclude.
Il Campidoglio sotto pressione per la riapertura
A Roma si sta facendo il possibile per garantire la ripresa della scuola, ma non si sa con quali risultati. Garantire la ripresa dell’anno educativo e scolastico in linea con tutte le disposizioni, emanate dal governo, a tutela della salute pubblica. Con questo obiettivo l’amministrazione capitolina e le organizzazioni sindacali del comparto si sono incontrati. Obiettivo, focalizzare le azioni già effettuate e per definire futuri interventi. Il tavolo con i sindacati, sottolinea il Campidoglio, rappresenta l’avvio di un percorso di monitoraggio permanente per assicurare coordinamento e condivisione tra le parti. Mettendo sempre al centro l’interesse dei bimbi e delle famiglie e la tutela dei lavoratori.
Il Miur stanzia fondi per la scuola nella Capitale
Come fa sapere il Campidoglio, il Dipartimento Lavori Pubblici sta coordinando gli interventi sul territorio grazie ad un accordo quadro di manutenzione ordinaria. Per agire concretamente su 60 strutture dislocate nei vari Municipi. Il numero delle strutture è destinato ad aumentare nei prossimi giorni. Si tratta di un primo stanziamento del valore di 1 milione e 150 mila euro su un totale di 2,6 milioni di euro. Sono, inoltre, state recepite le richieste dei municipi per alcuni interventi su vari plessi scolastici grazie a uno stanziamento da 3 milioni di euro provenienti dai fondi Pon del Miur. Gli stanziamenti sono a disposizione delle realtà territoriali che stanno operando per completare lavorazioni di manutenzione leggere e per l’utilizzo degli arredi. A ciò si aggiungono i fondi inseriti nei i vari accordi quadro per la manutenzione edilizia dei Municipi.
(Foto: adnkronos)