Scuole, arrivano i bollettini delle mense. Ma degli sconti promessi dalla Raggi non c’è traccia

Sono arrivati alle famiglie i bollettini per il pagamento delle quote relative alle mense scolastiche degli asili e materne comunali. Per i mesi di marzo e aprile, ma senza nessuno sconto. Cifra intera dunque, per chi abbia i propri figli che frequentano scuole materne e elementari gestite dal Campidoglio. Nonostante le rassicurazioni della sindaca Raggi, che si trovano ancora sul sito ufficiale del Comune. E che si riferivano esplicitamente a uno sconto, dopo che il Lazio era finito nuovamente in zona rossa dal 15 marzo scorso. Il ragionamento era chiaro, niente scuole niente retta sulla ristorazione. Ma poi non è seguita nessuna ulteriore comunicazione da parte del dipartimento. Così gli uffici municipali sono nel caos, e non sanno cosa rispondere alle famiglie. Che intanto, si sono viste recapitare l’intera cifra del bimestre.

Tante le proteste dai territori, come quella di una mamma del XIII Municipio, Simona D. P.. Con un figlio iscritto alla scuola Vittorio Alfieri. “La quota è piena non c’è riduzione nonostante fosse stata annunciata – ha denunciato la donna molto contrariata. Ho contattato direttamente l’ufficio refezione scolastica del tredicesimo Municipio il quale ha risposto non ci sono direttive del dipartimento”. Edoardo Mazzella è un altro genitore dell’Aurelio con due figli che frequentano materna ed elementare. «Non presentando l’Isee pago la quota intera – racconta il genitore -. E anche stavolta il costo del bollettino è pieno, come quello di gennaio-febbraio e cioè 80 euro a bambino. Ma i miei figli come tanti altri non hanno frequentato per due settimane e non hanno usato la mensa. Il Comune aveva detto che avrebbe sospeso il pagamento ma dove sta questa sospensione?».

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Scuole, sulle rette delle mense prima sospese e poi no e’caos nei Municipi

Regna il caos nei Municipi sulle rette per le mense scolastiche delle scuole materne ed elementari comunali. Infatti la stessa sindaca aveva dichiarato che sarebbero state sospese, per il periodo dell’ultimo lockdown di marzo. Quando Roma e il Lazio erano diventati di nuovo zona rossa. Ma poi non è seguita nessuna comunicazione ufficiale, e i bollettini alle famiglie sono arrivati con la cifra intera. L’equivoco sarebbe sorto per un cavillo burocratico. Perché la sospensione del servizio sarebbe stata inferiore ai 15 giorni previsti dal regolamento per consentire gli sconti. Salvo una esplicita indicazione contenuta in una delibera votata dal Consiglio comunale. Di cui comunque non si è vista traccia. Comunque sia, rimane la brutta figura del Campidoglio. Anche perché molte mense sono in autogestione. Mentre altre sono comprese in un vecchio appalto centralizzato. E in quest’ultimo caso, i bollettini non arrivano più da un bel pezzo. Con le famiglie che devono calcolarsi la retta della mensa da sole. Compresi gli eventuali sconti. Un caos totale insomma, per il quale come al solito saranno sempre i cittadini a pagare.

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