Scuole, si ricomincia da trasporti pieni e classi pollaio

Come se non fosse successo nulla. Ricominciano le scuole, e i problemi sembrano essere gli stessi di quelli che speravamo di esserci lasciati alle spalle. Con almeno due aggravanti. La prima, che il tempo a disposizione evidentemente è stato sprecato. La seconda, che l’obbligo del green pass per il personale scolastico e per i docenti sta diventando un problema. Perché ancora non è stata trasmessa ai presidi la piattaforma del software ministeriale. Quella cioè dove inserire i dati di tutti, e verificare se il vaccino è stato effettivamente fatto. Così Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma e del Lazio, ha lanciato il suo grido d’allarme. Chiedendo maggiore collaborazione alle istituzioni e agli enti locali. Specie per il trasporto. E denunciando come più personale si sarebbe potuto facilmente reperire. Ma in mancanza di aule e nuovi spazi, ogni sforzo diventa inutile. E tra classi pollaio e assembramenti, si ricomincia l’anno esattamente come era finito. Sperando che chiusure e didattica a distanza non accompagnino anche questa stagione 2021 2022.

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Per il personale delle scuole green pass obbligatorio. Ma il software del ministero non arriva

Almeno tre i problemi più gravi denunciati dal presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio Mario Rusconi. E relativi alla prossima riapertura delle scuole. Le classi pollaio, i trasporti pubblici inefficienti e il difficile controllo sul green pass. Obbligatorio per tutto il personale scolastico. Rt

“I problemi sono ancora molti – ha dichiarato Rusconi – perchè ad oggi ancora non abbiamo preso visione della piattaforma ministeriale per il controllo delle certificazioni. E’ dai primi di agosto che la chiediamo, speriamo arrivi entro domani avere un paio di giorni per inserirla nei computer e testarla”. La piattaforma è un programma all’interno del quale si inseriscono i nominativi del personale e si riceve un segnale verde o rosso in base alla presenza o meno del Green Pass. “Arriviamo sempre con l’acqua alla gola” lamenta Rusconi.

Il trasporto pubblico e le classi pollaio

Perplessità e preoccupazione anche per il trasporto pubblico: “Sappiamo che il limite di capienza è all’80% – prosegue Rusconi – ma vorremmo ci fosse un vero controllo sull’affollamento e sull’uso delle mascherine. Purtroppo ci arrivano foto di vetture piene con molte persone senza mascherina”.

Brutte notizie anche per quanto riguarda le cosiddette “classi pollaio”, che le scuole e le famiglie avrebbero voluto evitare data l’importanza (e l’obbligo) di mantenere il distanziamento sociale: “Non è cambiato nulla perché non è stato possibile – conclude Rusconi – . Se ci fosse stata una disposizione normativa sul non superamento dei 22-23 alunni per classe, il personale docente si sarebbe trovato anche mettendo mano ai fondi del Pnrr. Ma mancano le aule.

Quando suona la campanella

Per il 60% la campanella suonerà alle 8 – ha spiegato inoltre il numero 1 dei presidi -. E faranno lezione fino alle 8.50, poi la seconda ora sarà fino alle 9.40. Orario in cui entrerà il restante 40%. Questo però comporta la perdita di 20 minuti, che mi auguro non debbano essere recuperati o questo comporterebbe il ritorno pomeridiano o la didattica a distanza, misure che vorremmo scongiurare. In casi eccezionali si può non recuperare”.

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