Se Bruno Vespa passa a Mediaset perde la Rai (e perde Draghi)
Bruno Vespa è in trattativa per passare a Mediaset. La bomba è stata lanciata dal Messaggero e le notizie che trapelano in queste ore lasciano intendere che sia più di un gossip di fine anno.
Il 77enne giornalista e conduttore di Porta a Porta, colonna del servizio pubblico, ha commentato in modo sibillino le voci che parlano di un suo passaggio imminente alla corte del Biscione. “A Mediaset sono molto gentili”, ha commentato Bruno Vespa. Se dovesse concretizzarsi questa opzione, la Rai perderebbe uno dei suoi pezzi da Novanta. Non solo: Vespa, oltre a vantare un innumerevole cifra di imitatori e di imitazioni, rappresenta una delle poche voci di spicco della Rai non ricollocabili al centrosinistra.
In un’azienda dove un giornalista di valore come Nicola Rao non può ambire alla direzione di una testata (perché ritenuto dai vertici di viale Mazzini “troppo di destra”), sarebbe il secondo indizio pesante sulla nuova politica dell’ad Fuortes e quindi di Mario Draghi. Con la barra spostata decisamente a sinistra, visto che Raitre è feudo rosso de facto, Raiuno oscilla tra M5s e Pd. E con la sola Raiude e la felice eccezione del Tg2 di Gennario Sangiuliano a rappresentare le sensibilità del centrodestra, che pure è maggioranza nel Paese.
Sarebbe dunque una improvvida scelta quella di far allontanare Bruno Vespa da viale Mazzini proprio ora che la Rai ha bisogno di voci fuori dal coro rossogiallo, che risulta fin troppo egemone nei palinsesti Rai. Badate bene, non solo in tv, ma anche in Radio, dove anche le news i Gr sono controllati da giornalisti graditi al Partito democratico. Salvate il soldato Bruno (Vespa) per salvare la Rai. O, perlomeno per salvare, la credibilità del Servizio Pubblico. Perlomeno quella poca rimasta agli occhi degli italiani