Sergio Ramelli non può essere ricordato? Ma che vergogna
C’è qualcuno a sinistra a cui non dia così tanto fastidio la commemorazione di Sergio Ramelli? Fu ammazzato a sprangate nel 1975, lo aggredirono il 13 marzo di quell’anno e spirò il 29 aprile.
Accadde a Milano e finalmente quest’anno una esponente di governo, la sottosegretaria Paola Frassinetti – lo faceva anche da militante figurarsi se non possa ricordarne la memoria oggi – ha deciso di recarsi nella scuola frequentata da Sergio. Ci andrà domani, 13 marzo, per rendergli un doveroso omaggio istituzionale.
Vietato ricordare Sergio Ramelli?
Porterà un sovversivissimo fiore da deporre nel luogo dove una targa interna all’istituto nel ricorda l’omicidio.
Ebbene, tutto questo fa scandalo. Si mobilitano i vecchi e nuovi partigiani, minacciano chissà cosa, strepitano per l’affronto. Non sopportano che tanti anni dopo Sergio Ramelli viva ancora nei nostri cuori sanguinanti.
Abbiano sentito persino il nome di una associazione partorita in casa Anpi, che si chiama “Memoria antifascista”.
In un comunicato delirante, sostengono che si tratta di un “fatto grave visto che la commemorazione della morte di Ramelli è strumentalizzata dai partiti post-fascisti per la loro propaganda politica ed è ancora più grave che ciò possa avvenire in una scuola pubblica da parte di un membro del Governo”.
Eppure Beppe Sala…
Da restare davvero senza parole e fa bene a rispondere Paola Frassinetti: “Innanzitutto non è la prima volta che porto i fiori alla targa, che si trova all’interno del Molinari, in ricordo di Ramelli. In passato l’ho fatto anche con esponenti del Partito democratico e nessuno ha mai avuto nulla da eccepire. Inoltre, lo stesso sindaco di Milano, Beppe Sala, ogni anno si reca a rendere omaggio ai giardini intitolati a Sergio. Questa è una polemica allucinante e insensata, anche perché non è vero che sono stati dimenticati i ragazzi morti di sinistra in quegli anni, tanto che intendo portare i fiori anche alla targa nella scuola di Fausto Tinelli. Il messaggio che voglio dare è che questi atti di violenza che hanno connotato quel periodo non devono accadere mai più”.
Ma quelli della “memoria” ne hanno poca.