Sesso per i detenuti, ci costerà quasi trenta milioni di euro

Sesso detenuti

Quando Franco Bechis ha raccontato su Verità e affari che dobbiamo pagare il sesso per i detenuti non ci volevamo credere. Eppure è proprio così, gli atti parlamentari stanno lì a confermarlo.

In pratica si è materializzato lo Stato a luci rosse, per cui in una stagione che è ricca solo di problemi, ora si devono cercare quattrini di governo per le casette dell’amore nei penitenziari.

Paghiamo noi il sesso per i detenuti

La bella trovata venne qualche tempo fa al consiglio regionale della Toscana – Pd imperante – che mando’ al Parlamento una proposta di legge per tutelare “le relazioni affettive intime delle persone detenute”. Che è rimasta nei cassetti del Senato fino a che la ministra Cartabia ha tirato fuori al suo collega dell’economia Franco la bellezza di 28 milioni in tre anni per realizzare le alcove. E così la commissione bilancio ha detto ok, tanto i soldi non sono i suoi.

C’è da rimanere allibiti. Ogni giorno si registrano gravi episodi nelle carceri. Gli agenti della polizia penitenziaria denunciano un trattamento economico non rispettoso dei rischi che corrono. Eppure la politica pensa al sesso dei detenuti. Una volta c’erano i giornaletti porno, ora bisogna far entrare mogli, fidanzate, amanti.

E se Bechis non se ne fosse accorto staremmo tutti a considerare inimmaginabile una cosa del genere.

Ma è difficile che possa passare

Comunque, difficilmente la proposta ose’ riuscirà a diventare legge. Per ora deve essere licenziata dalla commissione giustizia del Senato, presieduto da quella roccia del leghista Andrea Ostellari. “Le priorità sono altre”, dirà giustamente chi pensa ad altro tipo di spese.

Ci dovrà ancora essere un dibattito, si dovranno votare emendamenti, si dovrà finire nell’aula di Palazzo Madama. E poi alla Camera – non la cameretta – per il bis previsto dalla Costituzione. Illuderanno i detenuti, faranno incazzare i cittadini onesti. Ma si può andare avanti così?

Onorevoli parlamentari che state per concludere il vostro mandato, risparmiateci almeno questa, che non ha davvero senso in questa fase. Quando la “legge” arriverà in commissione giustizia, chiedete il time out. E respirate prima di votarla.