Sex Roulette a Roma, la nuova challenge sui social: incinta a 14 anni dopo una sfida
Nuova sfida estrema e ragazzini pronti a tutto pur di non perderla per sentirsi grandi, forti, potenti. Dopo la Blackout Challenge e il fenomeno Blue Whale, tra atti di autolesionismo e gare pericolosissime, ecco che la lista si allunga. E ora si parla di Sex Roulette. Una nuova challenge che corre sui social media e che vede protagonisti, ancora una volta, giovani ragazzi, quasi tutti minorenni. Stavolta il ‘regolamento ‘ è chiaro: bisogna fare sesso con uno sconosciuto, sfidare la sorte e non restare incinte. Chi resta incinta perde.
E ha perso una ragazzina di Roma, di appena 14 anni, che ora è al sesto mese di gravidanza. A raccontare l’incredibile vicenda è stata la legale della giovane, l’avvocato Marina Condoleo, che ha ripercorso tutte le tappe di quel gioco agghiacciante.
Sex Roulette a Roma
L’avvocato, membro dell’organizzazione Road to Green che si occupa di fare informazione ed educazione nelle scuole, ha creato il programma per gli studenti ‘Legal Love’. Ed è proprio durante un incontro che, come ha spiegato all’agenzia Adnkronos, ha conosciuto la 14enne e ha avuto modo di capire di più sulla Sex Roulette. “Sono venuta in contatto con una giovanissima che ha voluto confidarsi con me, mi ha raccontato di essere incinta in seguito alla sfida” – ha spiegato.
La Sex Roulette è una sfida nata sui social a Belgrado, poi si è diffusa a macchia d’olio in Spagna, Regno Unito. E ora anche in Italia. Cambiano i luoghi, restano le regole: fare sesso con sconosciuti senza rimanere incinte. In alcuni casi, poi, per aumentare la pericolosità della Challenge, partecipano anche sieropositivi. E il rischio è ancora maggiore. “Quando ho chiesto alla ragazza se il padre fosse a conoscenza della gravidanza, mi ha risposto di non sapere chi fosse il padre, è figlio di una Sex Roulette” – ha spiegato l’avvocato.
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Chi resta incinta perde la sfida
Il meccanismo è semplice. Qualcuno lancia la sfida, poi i partecipanti si uniscono in una chat di gruppo, lì si mettono d’accordo per avere una serie di rapporti sessuali. Poi si incontrano, fanno sesso senza l’uso del profilattico. Vince chi non resta incinta. La 14enne di Roma, invece, ha perso. “La ragazzina era turbata, non solo per il fatto di essere incinta, ma per il fatto di aver perso la challenge, di essere tagliata fuori” – ha spiegato il legale. Come se nella ragazzina non ci fosse consapevolezza alcuna, come se quella sfida rappresentasse tutta la sua vita. Lì dove realtà e virtuale si mescolano, senza più nessun confine.
La 14enne ora è al sesto mese di gravidanza, ha deciso di portarla avanti, seguita da “una mamma eccezionale a cui l’ho aiutata a dirlo durante un incontro non facile e da un team di psicologi che ruotano intorno al nostro progetto” – ha spiegato Condoleo. “I ragazzi vanno aiutati, nelle scuole del centro di Roma purtroppo i problemi sono più gravi perché spesso vengono negati dalla famiglia. Parliamo di alimentazione, di anoressia, i genitori sono presi da altro e non sentono il grido di allarme dei figli” – ha continuato l’avvocato.
I ragazzini vivono con lo smartphone in mano, sono totalmente immersi in quella realtà virtuale. E la Sex Roulette non è certo (e purtroppo) l’unica sfida. Partecipano, forse, per sentirsi parte di un mondo, hanno paura di essere esclusi, emarginati, derisi. E così accettano le challenge più estreme, quei giochi pericolosi che hanno conseguenze dalle quali è poi difficile tornare indietro.
Le challenge pericolose sui social
C’è chi si sporge dai palazzi, si fotografa in luoghi rischiosi, dai cornicioni alle finestre, chi mette alla prova la propria resistenza mettendosi una corda al collo. E ora c’è chi fa sesso con sconosciuti e cade nella trappola. Ragazzini che pensano di poter avere il controllo su tutto. E che, invece, finiscono vittime di un sistema folle, lì dove il ricatto psicologico sembra regnare. Come a dire: “Se lo fai, sei forte, se non lo fai sei debole”. E così molti giovanissimi partecipano a quelle sfide. Chi per qualche like in più, chi è perché solo così che si sente importante. “Questi ragazzi vanno aiutati” – ha spiegato la legale, che ora è al fianco della 14enne e della sua famiglia.
Intanto, medici, esperti e associazioni domani saranno a Roma e cercheranno di confrontarsi su queste tendenze, sempre più virali, che sono un rischio per i giovani. Perché, purtroppo è accaduto: qualche ragazzo, proprio a causa di quelle sfide social, ha perso la vita. Pur di stupire, di non perdere, di sentirsi grandi.