Sfratti a Roma: 83enne “buttata fuori” dalle palazzine Inarcassa nel quartiere Marconi (FOTO)

Sfratto anziana a Roma zona Marconi
Contenuti dell'articolo

Un’anziana sfrattata dopo 50 anni nella stessa casa. È questa l’immagine simbolo di una crisi abitativa che colpisce sempre più persone nella Capitale. A renderlo noto il Sindacato Nazionale Inquilini Federcasa, aderente alla CONF.S.A.L. 

A Roma, in Lungotevere di Pietra Papa 61, una donna di 83 anni è stata costretta a lasciare la sua abitazione (di proprietà Inarcassa), dove viveva dal 1972, a causa di uno sfratto. Senza una soluzione alternativa e con alle spalle richieste rimaste inascoltate, l’anziana si è ritrovata a raccogliere i suoi pochi beni e cercare un rifugio di fortuna, forse ospite di lontani parenti.

Roma, il Vaticano sfratta anziana malata. L’Unione Inquilini: “Dov’è la solidarietà che predicate?”

Storie di disagio e mancanza di umanità

Nonostante le sue difficoltà economiche, la donna aveva proposto un trasferimento in un appartamento più piccolo e meno oneroso, ma la richiesta è stata ignorata e respinta respinta senza spiegazioni dalla società di gestione del patrimonio immobiliare, oggi conferito a un fondo gestito da Fabrica Immobiliare SGR. Una decisione che suona ancora più incomprensibile se si considera che il 40% degli appartamenti risultava sfitto al momento della domanda.

E purtroppo, non è un caso isolato: numerosi inquilini, spesso anziani o in difficoltà, sono stati sfrattati dopo decenni di regolari pagamenti. La rigidità della gestione immobiliare, unita all’assenza di interventi significativi per la manutenzione degli edifici, sta aggravando una situazione già critica.

Palazzi fatiscenti e barriere invisibili

Gli edifici Inarcassa nel quartiere Marconi raccontano una storia di decadenza strutturale: cornicioni instabili, infissi ormai inutilizzabili e lavori di messa in sicurezza spesso svolti senza rispettare le norme. Non meno gravi sono le barriere architettoniche, che rendono un’impresa l’accesso agli ascensori per chi ha difficoltà motorie.

Lettere e richieste d’aiuto, come quella firmata dagli inquilini a gennaio 2023, sono cadute nel vuoto. Allo stesso modo, la trasparenza nella gestione delle spese condominiali è un miraggio: i rendiconti, obbligatori per legge, arrivano con anni di ritardo, mentre gli adeguamenti ISTAT continuano a far lievitare gli affitti, spesso fino a 2.000 euro al mese.

Dialogo negato: istituzioni ignorate e mancanza di risposte

La Feder.casa ha tentato più volte di aprire un dialogo con i gestori del fondo, ma senza successo. Persino la Commissione Trasparenza, convocata dall’XI Municipio per marzo 2024, è stata disattesa. Nel frattempo, interrogazioni e mozioni istituzionali, come quelle del Consigliere Comunale Stefano Erbaggi, chiedono interventi urgenti per affrontare quella che si sta trasformando in una vera e propria emergenza sociale.

Molti degli sfratti in corso riguardano persone disposte a regolarizzare la loro posizione, ma la gestione sembra procedere senza criteri chiari o uniformi, alimentando il malcontento e la sfiducia.

Un cambio di strategia che penalizza gli inquilini storici

Le palazzine Inarcassa a Marconi stanno cambiando volto: gli appartamenti vengono frazionati e riorganizzati per attirare giovani e studenti, una strategia probabilmente pensata per aumentare i profitti. Ma questa trasformazione sta cancellando un pezzo di storia del quartiere e, soprattutto, sta spingendo fuori casa gli inquilini storici, molti dei quali anziani o appartenenti alle fasce più fragili della popolazione.